Le città crescono in modo esponenziale. Oggi più della metà dell’umanità vive nelle aree urbane e si prevede che il numero aumenterà fino a quasi il 70% entro il 2050. La pressione per soddisfare le crescenti esigenze dei propri residenti ha portato a un rapido sviluppo del contesto urbano, spesso a scapito del patrimonio culturale e storico urbano esistente.
Mentre gli interventi sembrano concentrarsi sulla protezione e conservazione di monumenti e siti iconici, il tessuto più ordinario di aree storiche come case e spazi pubblici tende ad essere lasciato da parte. Le comunità locali si trovano ora spesso disconnesse dalle loro aree di residenza e attività, luoghi dove hanno trasmesso le loro tradizioni per generazioni. Anche il know-how necessario per la conservazione o il ripristino di tali luoghi è in pericolo. Queste perdite mettono a rischio la diversità culturale del mondo e l’identità delle nostre città.
Per decenni, l’UNESCO ha sostenuto l’importanza delle città come ricchi depositari di storia, patrimonio e identità accumulati nel corso dei secoli. Riconosciute per il loro Eccezionale Valore Universale non solo per i residenti ma per tutta l’umanità, più di 300 città sono attualmente iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale. Queste città storiche lavorano per proteggere le caratteristiche locali uniche, in modo che le generazioni future possano godere dell’autenticità e dell’integrità di questi diversi insediamenti in tutto il mondo.
Allo stesso tempo, la necessità di conservazione e pianificazione urbana incentrata sull’uomo si estende ben oltre le città patrimonio dell’umanità. In questo spirito, la Raccomandazione UNESCO del 2011 sul paesaggio urbano storico (HUL) è stata adottata come approccio inclusivo di gestione del patrimonio aperto a tutti. Al fine di conciliare la conservazione del patrimonio e lo sviluppo sostenibile, le città considerano HUL il quadro necessario per città sostenibili e vivibili. La pandemia ha ulteriormente rivelato il lato negativo della rapida urbanizzazione, poiché le città rappresentano oltre il 90% dei casi di COVID-19. Le aree urbane hanno anche la responsabilità di mitigare le crisi, comprese quelle legate agli impatti dei cambiamenti climatici, poiché le ricerche suggeriscono che il 70% dei gas serra del mondo sono emessi nelle città.
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