L‘intero Complesso vanvitelliano è interessato da importanti interventi, nell’ambito del finanziamento Piano Stralcio “Cultura e Turismo” Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020, reso possibile anche grazie all’accompagnamento del Servizio V del Segretariato generale del MIC con il valido supporto dell’assistenza tecnica Invitalia. Tra questi quelli relativi alle facciate interne di due cortili (III e IV), alle coperture del Palazzo, alle pareti e alla volta degli androni est ed ovest posti su piazza Carlo di Borbone.
Dopo aver terminato le opere sui due androni laterali del prospetto principale che dà sulla piazza e sulle coperture della Cappella Palatina e del fronte ovest, le maestranze delle ditte Fratelli Navarra e I.co.res. stanno concludendo la rimozione dei ponteggi lungo uno dei bracci del Palazzo Reale. Un’opera di vaste dimensioni se si dà un’occhiata ai numeri: restauratori e operai specializzati hanno lavorato in questi mesi su un totale di ben 1300 mq, di cui 475 mq di superficie lapidea in pietra di Bellona, 400 mq di cortina laterizia, 235 mq di elementi in intonaco come i dentelli e i sottarchi dei loggioni, 30 mq di balaustre in marmo bianco e 150 mq di volte in finto laterizio, di cui due ora totalmente e finalmente svelate. Il restauro ha compreso la disinfezione del 100% della superficie; il consolidamento degli intonaci; la pulitura chimica e aeromeccanica ove necessaria dei paramenti lapidei; la pulitura e la stilatura dei giunti di tutta la cortina in laterizio; stuccature e ricostruzioni plastiche di ogni paramento e l’integrazione cromatica, nonché la protezione mediante protettivo specifico.
Tra gli elementi che sono stati oggetto delle cure dei conservatori anche uno dei leoni scolpiti in pietra di Bellona e posti in chiave di volta sulle arcate del registro bugnato. La scultura era lesionata e con una grande mancanza che interessava parte di criniera e del ricciolo della chiave di volta. Le zone sono state ricostruite dapprima con una struttura composta di perni in vetroresina e strati di rete basaltica, dopodiché si è proceduto con malta in più strati per evitare fessurazioni. Dopo aver ottenuto un’integrazione plastica in sottolivello, la zona è stata stuccata a livello con una malta dal colore più idoneo. Successivamente la zona è stata velata ove necessario e ricoperta da un composto protettivo.
Il “cantiere Reggia di Caserta” è in pieno fermento anche in considerazione degli importanti impegni che attendono lo staff del Museo per l’utilizzo strategico dei fondi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Fonte: Uff. Stampa Reggia di Caserta