Durante i lavori di riqualificazione e riorganizzazione dei giardini e delle aree pertinenziali dei Musei provinciali di Borgo Castello, sono state portate alla luce due murature legate alle fasi bassomedievali e moderne di regolarizzazione del pendio mediante la creazione di terrazzamenti sfruttati ad area verde.
Considerata la località d’intervento, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia ha richiesto ad ERPAC FVG – cui competono i Musei di Borgo Castello e responsabile dei lavori – la sorveglianza archeologica per le opere di scavo, effettuata all’Impresa Arxè Snc sotto la direzione scientifica del funzionario archeologo della Soprintendenza Paola Ventura.
È stato rilevato il particolare interesse di una di queste strutture, poiché andava a raggiungere con la sua fondazione la bancata di flysch naturale. La roccia, in questo punto, sembra essere stata già tagliata in precedenza, forse per l’alloggiamento di strutture in materiali deperibili ora completamente perdute. Il sottile livello di argilla che copriva direttamente la roccia ha restituito esclusivamente frammenti ceramici databili alla prima età del ferro (VIII sec. a.C. circa) e la bancata stessa presentava chiazze di arrossamento, verosimilmente dovute all’esposizione al fuoco. Tutti questi elementi lasciano ipotizzare la presenza di un insediamento protostorico nelle aree limitrofe a quella indagata, probabilmente in posizione leggermente più rilevata.
I lavori di riqualificazione dei giardini e delle aree pertinenziali dei Musei Gorizia sono finanziati dal Programma Interreg Italia – Slovenia “Walk of Peace” e dall’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia. Prevedono una generale pulizia dell’area e una riorganizzazione della stessa, puntando sull’elemento vegetale, che diventa tema progettuale al pari degli spazi pavimentati e dei manufatti che saranno collocati sull’area. Il tema prevalente del progetto del verde è basato sulla colorazione rossastra del fogliame e delle essenze erbacee e graminacee e arbustive scelte. Il rosso è un colore non scelto casualmente: è una tonalità impattante ed evocativa di un periodo della storia europea e, in particolare, della storia di quest’area. Per tanto, il rosso vuole evocare la sofferenza e l’angoscia legate al primo conflitto mondiale. Tale colorazione non riguarderà esclusivamente la fioritura delle essenze, ma anche il fogliame.
Verranno anche sistemate panchine, dalle quali si potrà godere il panorama circostante. E soprattutto, verrà creata una accessibilità ai Musei per le persone con difficoltà motoria.
Fonte: Ufficio Comunicazione e Promozione Sopr. Archeologia, belle arti e paesaggio del F.V.G. e ERPAC FVG