“A bolu”, il film, è un viaggio alla scoperta di una delle più importanti e originali espressioni culturali della Sardegna: il Canto a Tenore. Inserito nel 2005 dall’UNESCO tra i Capolavori del Patrimonio Immateriale dell’umanità per la sua unicità e la sua bellezza, è un canto polivocale nel quale un solista (sa boghe) è accompagnato ad accordi da un coro a tre parti caratterizzate dall’emissione vocale gutturale. Interpretato dai poeti e cantori della Sardegna, dai loro gruppi di canto (Tenores), dagli appassionati e dalla gente comune, il film non si propone un’indagine etnomusicologica, ma vuole essere un’opera in cui il Tenore stesso è voce e protagonista del racconto e dei canti.
Il film “A bolu” è dunque un racconto corale, un viaggio attraverso la Sardegna alla scoperta di uno dei suoi patrimoni culturali più significativi, più profondamente radicato, praticato e vivo: il Canto a Tenore.
Le vicende dei personaggi sono narrate partendo dall’incontro più importante: il film inizia con una scena (flashforward) che anticipa quello che sarà il finale: una grande festa di popolo. La conoscenza dei volti, delle voci che lo spettatore scopre in quel contesto viene approfondita nello sviluppo del film che terminerà, a conclusione di un percorso circolare, dove inizia: nella grande festa comunitaria.
Il Film costruisce la sua ossatura narrativa alternando dinamicamente parti dialogate e Canti a Tenore; attraverso i Canti, nei loro testi e nelle loro strutture armoniche e ritmiche, vera matrice dell’opera, il film intesse una trama volta a narrare la Sardegna nel suo complesso e le sue specificità locali, il carattere e la vita della sua gente mettendo in evidenza il profondo senso di unità e coesione che da sempre contraddistingue le comunità sarde.
Interpretato dai cantori della Sardegna, dai loro gruppi di canto (Tenores), dagli appassionati e dalla gente comune, il film non si propone come un’indagine etnomusicologica, ma vuole essere un’opera in cui il Tenore è parte attiva della narrazione e diviene strumento principe e costitutivo del racconto.
Così, sempre in equilibrio tra il rigore formale del documentario e lo spirito libero del cinema, “A bolu” si apre alla scoperta dell’attualità culturale di una regione e della sua gente.
I Canti, autentica matrice dell’opera ed elemento principe del racconto, cuciranno le testimonianze di comunità che, senza rinnegare le proprie origini e il proprio trascorso, facendo perno sulla propria cultura si protendono oggi verso un presente in continua trasformazione di cui il Canto a Tenore diviene non mera celebrazione di un passato ormai lontano, ma originale interpretazione poetica e musicale di tematiche sociali particolarmente vive all’interno delle comunità sarde.
Il progetto nasce dalla consapevolezza dell’attrattività per un vasto pubblico internazionale di una delle più importanti espressioni culturali della Sardegna: Il Canto a Tenore. Una cultura poetico/musicale viva e sempre attuale capace di adattarsi ai cambiamenti ma che essendo, come tutti i beni culturali immateriali, indissolubilmente legato alle singole comunità di cui è espressione, oggi soffre la crisi che attraversano i paesi dell’interno della Sardegna e in particolare lo spopolamento che mette a dura prova l’intera cultura di un popolo.
L’idea di fondo è quella di raccontare attraverso il canto a tenore la cultura materiale e immateriale di cui è espressione, le aree interne dell’isola con le loro eccellenze artistiche, archeologiche, culturali, ambientali, naturalistiche, artigianali, agroalimentari, turistico/rurali.
Obiettivo primario è la restituzione del Canto a Tenore, troppo spesso trattato quale “oggetto folkloristico”, al suo essere realtà culturale di grande pregio e valore, alla sua gente, alla Sardegna intera, ai contesti della realtà socio/culturale in cui si alimenta e dei quali è insieme espressione e matrice di trasformazione.
Il film, girato in sardo, rappresenta, per i contenuti trattati, per gli aspetti formali che legano l’estetica all’etica, per la concretezza scevra dai luoghi comuni e dalla retorica passatista, uno strumento di promozione (a livello locale, nazionale e internazionale) della cultura e della lingua Sarda.
Fonte: Karel Film Production & Comunication