Per tutta la settimana dal 10 al 17 maggio, Maniscalco Center – Heritage at Risk Research and Documentation Network celebra l’anniversario della Convenzione dell’Aya del 1954 con un evento virtuale, al quale sono stati invitati a contribuire tutti gli esperti, studiosi e appassionati di conservazione e salvaguardia del patrimonio culturale a rischio.
Attraverso la condivisione sui social media di link a pagine web sul tema, video e altri materiali divulgativi pubblicati da UNESCO, Blue Shield International e altre Organizzazioni internazionali, Maniscalco Center vuole rinforzare la conoscenza sulla Convenzione e il riconoscimento della stessa come punto di partenza per le politiche di protezione del Patrimonio Culturale nel Mondo.
La Convenzione, la cui bozza era stata elaborata in Italia, è ispirata ai principi stabiliti nelle Convenzioni del 1899 e del 1907 e nel Patto di Washington del 15 aprile 1935, e disciplina la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato. La convenzione è stata seguita da un regolamento e due protocolli, volti a integrarne i contenuti e specificarne le modalità applicative.
La convenzione considera per la prima volta come ‘beni culturali’ i beni, mobili o immobili, di grande importanza per il patrimonio culturale e ne descrive le caratteristiche all’articolo 1, stabilendo che la protezione di tali beni ne comporta la SALVAGUARDIA (sin dal tempo di pace) ed il rispetto (in caso di guerra).
Dunque grazie alla sua legge di ratifica in Italia (1958) é la prima norma che contiene la definizione di BENE CULTURALE, molto prima della Commissione Franceschini e del TUBC, contrariamente a quanto asseriscono tutti i manuali di diritto dei Beni Culturali.
Basta questa clamorosa “svista” a dimostrare quanto poco sia conosciuta, applicata e rispettata in Italia questo fondamentale strumento giuridico internazionale, che per anni è stato misconosciuto anche nel resto del mondo ma che ormai ha raggiunto un alto numero di ratifiche.
Fonte: Maniscalco Center