As an extension of the Forum of Ministers of Culture organized by UNESCO on November 19, 2019, the Organization invites the Ministers of Culture to share, through a virtual dialogue, their remarks on the impact of the health crisis on the cultural sector, as well as on the responses being initiated within their respective policies frameworks.
The health crisis due to the COVID-19 pandemic may profoundly affect the cultural sector at regional, national and local levels over the long term. The mobility restrictions or containment measures taken by many countries to stem the pandemic drastically curb access to culture and weaken the cultural ecosystem as a whole. The closure of heritage sites and related cultural infrastructure, the cancellation or postponement of events, and the interruption of cultural production will have significant economic and social repercussions for the cultural and creative industries.

The impact of the crisis will further weaken the professional, social and economic conditions of artists and cultural professionals, in particular individual entrepreneurs and small and medium-sized enterprises who often do not have the economic base necessary to respond to a crisis situation of this magnitude. This is particularly the case in the fields of crafts, music, film, performing arts, and even gastronomy.

In many parts of the world, the unequal access to technology exacerbates the dynamics of exclusion of certain populations. Thus, this period of crisis carries the risk of deepening inequalities in access to culture and the diversity of cultural expressions in the world. The crisis is also likely to reduce cultural diversity and exacerbate the trend towards the concentration and standardization within the cultural sector.

 

Come estensione del Forum dei Ministri della Cultura organizzato dall’UNESCO il 19 novembre 2019, l’Organizzazione invita i Ministri della Cultura a condividere, mercoledì 22 aprile, attraverso un dialogo virtuale, le loro osservazioni sull’impatto della crisi sanitaria sul settore culturale, nonché come sulle risposte avviate nell’ambito dei rispettivi quadri delle politiche.
La crisi sanitaria dovuta alla pandemia di COVID-19 può influenzare profondamente il settore culturale a livello regionale, nazionale e locale a lungo termine. Le restrizioni alla mobilità o le misure di contenimento adottate da molti paesi per arginare la pandemia frenano drasticamente l’accesso alla cultura e indeboliscono l’ecosistema culturale nel suo insieme. La chiusura dei siti del patrimonio e delle relative infrastrutture culturali, la cancellazione o il rinvio di eventi e l’interruzione della produzione culturale avranno ripercussioni economiche e sociali significative per le industrie culturali e creative.

L’impatto della crisi indebolirà ulteriormente le condizioni professionali, sociali ed economiche degli artisti e dei professionisti della cultura, in particolare i singoli imprenditori e le piccole e medie imprese che spesso non dispongono della base economica necessaria per rispondere a una situazione di crisi di tale portata . Ciò è particolarmente vero nei settori dell’artigianato, della musica, del cinema, delle arti dello spettacolo e persino della gastronomia.

In molte parti del mondo, l’accesso ineguale alla tecnologia aggrava la dinamica dell’esclusione di determinate popolazioni. Pertanto, questo periodo di crisi comporta il rischio di approfondire le disparità nell’accesso alla cultura e la diversità delle espressioni culturali nel mondo. È probabile inoltre che la crisi riduca la diversità culturale e aggravi la tendenza alla concentrazione e alla standardizzazione nel settore culturale.

 

Fonte: UNESCO.org