Sono tante le iniziative che animano il dialogo fra la cittadinanza di Napoli e le istituzioni nella cura e la tutela del suo Centro Storico Patrimonio Mondiale.
Ultimo “episodio” di questo percorso di dialogo la ripulitura di uno degli elementi del reticolato più antico della città, la torre campanara della Pietrasanta nota col nome “Ad Arcum” lungo la famosa strada del decumano maggiore, tra via del Sole e via Tribunali, nella cui storia si intrecciano resti della civiltà partenopea in epoche diverse.
Nel corso degli anni la struttura è stata oggetto di continui sfregi, realizzati soprattutto con inchiostro e vernice di bombolette spray, tanto al “ludus lastrunculorum”c – si tratta della scacchiera dell’antico gioco in voga presso i legionari romani, disegnata e incisa sul marmo del celebre campanile di epoca rinascimentale- che dell’Ara romana in marmo lunense databile al I – II secolo d.C. inglobata alla base del campanile romanico della chiesa della Pietrasanta, materiale di spoglio proveniente dalla città di Neapolis.
La scorsa settimana, grazie all’attività promessa e realizzata dall’associazione “Angeli del bello di Napoli”, il campanile della Pietrasanta e la sua base lapidea, sono state restituite alla città ripulite e ricontestualizzate all’interno dei percorsi di visita del Centro Storico Patrimonio Mondiale.
Così come per gli interventi già effettuata in passato in altri luoghi, il restauro della Pietrasanta è stato effettuato grazie all’utilizzo del laser Blaster concesso dalla Fondazione Angeli del bello di Firenze e dalla El.en S.p.A
Il restauro, debitamente autorizzato dalla competente Soprintendenza dei Beni culturali di Napoli e dalla Curia Arciverscovile di Napoli, proprietaria del monumento.
In questa operazione di recupero, grazie alla collaborazione dell’Associazione con la Soprintendenza, stretta già dallo scorso anno, è stato avviato un dialogo fra il Laboratorio di Restauro del Museo Civico di Mondragone, Ferdinando Todisco – operator laser, lo studio legale associato D’Alessandro-Restucci, main sponsor, e diverse realtà locali: l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus, Hotel Neapolis, Caffè Bistrot Diaz, la Locanda del Grifo.
«Il vantaggio del laser – ha spiegato Paolo Salvadeo, direttore generale dell’azienda produttrice del laser – è di essere molto selettivo. Strato per strato i pigmenti di colore vengono clusterizzati dal laser, e distaccati dalla superficie. Quando poi il raggio colpisce la superficie buona, quella originale, viene riflessa. Non intacca. Il laser diventa dunque, su superficie di valore, tecnica elitaria. Napoli è una tappa del nostro cammino, sono tantissimi i sito Unesco riportati, seppur parzialmente, agli antichi splendori con i nostri laser. Il laser utilizzato – conclude il direttore – è un fiore all’occhiello della nostra produzione. È nato in Campania, a Castellamare di Stabia, presso una nostra unità locale, è basato su un sistema a fibra ottica attiva. Dunque è particolarmente innovativo, per la sua compattezza e trasportabilità, rispetto ad altri sistemi che invece sono basati su materiali attivi a stato solido. Il laser Blaster è stato utilizzato per restaurare numerosi capolavori in Olanda, in Francia sulla la facciata della cattedrale di Ruen, nella seconda Loggia, quella di Raffaello, nel palazzo Apostolico Vaticano».
«Con il restauro del basamento del campanile della Pietrasanta, uno dei più antichi d’Italia – ha commentato Raffaele Iovine, presidente dell’Associazione Pietrasanta Polo Culturale – portiamo avanti il progetto di valorizzazione del Complesso Monumentale della Pietrasanta, tra i più suggestivi ed importanti di Napoli. E presto, per Maggio dei Monumenti, intendiamo presentare alla città anche il restauro del pavimento maiolicato della Cappella di Giovanni Pontano. Questi interventi confermano che quando Pubblico e privato si muovano insieme, si ottengono i migliori risultati per una migliore fruizione dei nostri Beni Culturali».
«Il restauro del campanile della Pietrasanta rappresenta un passo in avanti importante nella valorizzazione del patrimonio monumentale del nostro centro storico – ha aggiunto il presidente della IV Municipalità, Giampiero Perrella – e per questo ringrazio gli Angeli del Bello e l’associazione Sedili di Napoli. Dopo il restauro del basamento del campanile di San Lorenzo Maggiore, ha inizio oggi un nuovo intervento con il patrocinio della IV Municipalità, apripista a Napoli, su uno dei monumenti più antichi della città; un’opera che vuole essere soprattutto un segnale forte al territorio affinché ci si prenda cura dei monumenti grazie anche ai quali Napoli oggi è meta internazionale del turismo. Oggi il monito lo lanciamo dal centro storico, ieri invece lo abbiamo fatto da Piazza Nazionale con la ritinteggiatura dell’anfiteatro realizzata direttamente dai rappresentanti istituzionali della IV Municipalità, presidente, assessori e consiglieri. Il nostro obiettivo – conclude il presidente Perrella – è educare al bello e al rispetto del bene comune, dei nostri monumenti e della nostra storia».