Concluse le indagini preliminari al restauro della Vara del quadro della Madonna della Consolazione parte il “Restauro aperto”, allestito per interagire con i visitatori e offrire la possibilità di assistere alle attività di restauro presso il palazzo del Consiglio Regionale, dove la Vara è stata trasportata dalla storica Associazione dei ‘portatori’.
Nell’ambito delle indagini preliminari, il rilievo fotogrammetrico, che si è basato su tecniche di modellazione analitica, ha restituito una modello tridimensionale che, grazie ai sofisticati software impiegati, presenta altissimi livelli di precisione e accuratezza. Il modello ottenuto, che rappresenta uno straordinario documento dello stato della Vara nella sua fase antecedente al restauro in corso, è stato utilizzato per la mappatura dei degradi e le indagini diagnostiche. Tra queste, le analisi metallografiche hanno permesso di caratterizzare i metalli che compongono la Vara – argento, rame e ottone – e determinarne la microstruttura, al fine di individuare e mappare la presenza di trattamenti superficiali, la direzione di eventuali linee di deformazione plastica, la misura degli spessori e, ovviamente, la presenza di fenomeni corrosivi e di altre patologie di tipo metallurgico. All’interno del cantiere aperto al pubblico è possibile visitare, un percorso espositivo per immagini, dedicato alla storia e al restauro della vara.
Con il “Restauro Aperto” si offre la possibilità di guardare in modo diverso un’opera d’arte, che ha un ruolo identitario profondo ed antico nella cultura della città dello Stretto. Si offre l’anticipazione del futuro di un’opera, che a mano a mano viene restituita alla sua origine. La monumentale Vara è una macchina processionale composta da una struttura metallica, disposta per il trasporto a spalla per mezzo di barre di legno, su cui poggia una cornice d’argento, che accoglie il cinquecentesco dipinto di Nicolò Andrea Capriolo ed è decorata da altorilievi ed ex voto risalenti al XVIII secolo. Misura circa 6 m in altezza, 2,5 m in larghezza e 1,5 m in profondità. È composta da una struttura portante metallica e da sontuose lavorazioni artistiche, costituite da cornici e modanature rivestite da lamine in argento sbalzate, bulinate, cesellate. La base è arricchita da un candeliere a sette bracci digradanti, mentre la sommità accoglie lo stemma di San Giorgio ed una corona in argento. L’ingresso in cantiere permette di osservare i restauratori al lavoro e di sentirsi partecipi delle scelte metodologiche.
È questo un restauro dedicato ai visitatori, che desta interesse, curiosità e anche l’emozione di guardare da una nuova prospettiva un simbolo che ha partecipato alla storia della città, toccato nei decenni da centinaia di mani e affidato adesso alle cure delle mani dei restauratori e agli occhi dei visitatori. Si possono seguire i lavori anche attraverso la diretta video trasmessa all’interno della sala. Durante le visite videoclip riassuntivi consentono ai visitatori di assistere anche alle principali operazioni effettuate nei giorni precedenti. In una mescolanza di proposte per il pubblico, il tutto è corredato da visite guidate e da alcuni convegni in programma dal titolo: “LA VARA, popolo, culto e memoria”, “Leggere la Vara tra testimonianze, arte, storia”, “Dentro e fuori il restauro della Vara”, che illustreranno l’importanza di questo bene etnoantropologico, testimonianza dell’identità e della storia delle istituzioni collettive e religiose del territorio.
Il “Restauro Aperto” della Vara è visitabile presso Palazzo Campanella, con ingresso in Via Cardinale Portanova, tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30. Il sabato dalle 10.30 alle 12.30. Per prenotare le visite guidate (gruppi di min. 10 persone) è possibile scrivere all’indirizzo mail dell’Ufficio Relazioni per il Pubblico del Segretariato Regionale MiBACT per la Calabria: sr-cal.urp@beniculturali.it.
Segretariato Regionale del MiBACT per la Calabria