La Mille Miglia ha preso il via: fra rombi di motori e bandierine al vento, la corsa d’auto d’epoca più bella del mondo – la cui prima edizione risale al 1927 – parte e termina il suo tour a Brescia, attraversando mezza Italia, fermandosi a Rimini, Roma e Parma e toccando numerosissimo borghi e città.
“Con la sua capacità di coniugare tradizione, innovazione, creatività, eleganza, bellezze paesaggistiche, la Mille Miglia rappresenta un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.” hanno spiegato i promotori della manifestazione rievocativa giunta alla trentaquattresima edizione. Interessanti i numeri delle “Freccia Rossa 2016”: 450 automobili storiche d’inestimabile valore, 71 case automobilistiche, 900 partecipanti provenienti da 41 Paesi.
Tra i Musei che hanno iscritto alla competizione le proprie creature ci sono Alfa Romeo, Mercedes-Benz, BMW e Porsche e – tra vetture private e provenienti da musei – saranno ben 76 gli esemplari che torneranno a Brescia dopo aver disputato almeno un’edizione della Mille Miglia, tra il 1927 e 1957. Tra le vetture ammesse a partecipare, la casa automobilistica più rappresentata è Alfa Romeo con 47 vetture (scelte su 61 iscritte), seguita da Mercedes-Benz con 41 (su 57) e FIAT con 38 (su 46 iscrizioni). Di seguito, con 24 partecipanti ci sono Lancia (42 iscritte) e Jaguar (54), Ferrari (23) e Porsche (38) con 21, Bugatti con 20 (21) e Aston Martin con 19 (32); l’elenco dei partenti è completato da altri nomi per un totale di 71 Case su 75 iscritte.
A fronte di iscrizioni pervenute da 41 Nazioni di tutti i continenti, i Paesi degli equipaggi ammessi al via sono 38, con l’Italia che continua a essere il Paese maggiormente rappresentato, con 273 partenti su 358 iscrizioni. In crescita le rappresentanze dalla Germania, con 124 persone (su 172 iscrizioni), Olanda con 75 (su 115), Regno Unito pure con 75 (su 117), Stati Uniti d’America con 65 (su 66), Svizzera con 43 (su 65), Belgio con 37 (su 58) e Argentina con 19 (su 24).
Il motorismo rappresenta un fenomeno culturale di importanza planetaria. Esso include alcune fra le più significanti applicazioni tecnologiche della storia dell’umanità ma – nonostante questo – non è ancora presente nelle liste stilate dall’UNESCO in relazione alle convenzioni ed iniziative internazionali (Lista del Patrimonio Mondiale, Lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale).
Un segnale forte in questo senso arriva direttamente da Irina Bokova, Direttore Generale UNESCO, che lo scorso febbraio ha concesso il patrocinio per le celebrazioni del 50° anniversario della fondazione della FIVA (Federation Internationale Vehicules Anciens), incoraggiando in tal modo tutti gli stati dl mondo a formulare della proposte concrete all’Organizzazione sui temi del motorismo storico.
Lo ha spiegato qualche giorno fa all’ANSA Giorgio Andrian, ex-funzionario UNESCO, CEO di Motor Heritage Consulting ed esperto del settore.
“Nessuno si è ancora ufficialmente mosso nonostante avessimo identificato nello studio presentato ad a Padova ad Auto e Moto d’Epoca 2015 diverse realtà del motorismo storico italiano come candidabili nelle liste UNESCO – ha raccontato Andrian – La Mille Miglia, la Targa Florio, il Gran Premio Nuvolari, il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este sono eventi con una storia e un significato di valore mondiale e sarebbe davvero un peccato che non ne approfittassero quest’anno sfruttando il patrocinio non venissero inserite nelle liste UNESCO. Non capisco come sia possibile che un Paese come il nostro, che tanto ha contributo al settore dell’heritage nell’UNESCO, non sia altrettanto desideroso di farlo per il motorismo, ambito nel quale ha storicamente svolto un ruolo primario come pochi altri”.