Cos’è, come funziona e chi può parteciparvi: l’Art Bonus a servizio del patrimonio
Nel 2015 il portale artbonus.gov.it – dove è obbligatorio per gli enti beneficiari registrare ogni erogazione in denaro – ha tracciato oltre €57 milioni di donazioni, effettuate da più di 1.400 mecenati verso 388 enti. A fine gennaio 2016, dopo la stabilizzazione del bonus da parte del Governo, gli investimenti sono saliti a €62 milioni (oltre 2.000 finanziatori, di cui 1.300 privati cittadini, per 450 enti registrati). Sono questi i numeri dell’Art Bonus, del quale ha parlato pochi giorni fa, il sottosegretario al MiBACT Dorina Bianchi, in occasione dell’apertura dei lavori di conservazione che riguarderanno le Uccelliere Farnese, resi possibili proprio da un contributo Art Bonus.
L’Art Bonus è una detrazione Irpef pari al 65% dell’importo delle “erogazioni liberali a sostegno della cultura”, da ripartire in tre quote annuali di pari importo, divenuta permanente con la legge di Stabilità 2016. L’Art Bonus scatta quando le donazioni sono destinate ad interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, a sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, delle fondazioni lirico-sinfoniche e dei teatri di tradizione, alla realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.
Gli anglosassoni la definirebbero una pratica “win-win” perché vincono sia lo Stato che i contribuenti: la possibilità di partecipare all’Art Bonus è aperta a tutti, dai piccoli mecenati alle grandi aziende, con dei limiti di opportunità – pari al 15% del reddito imponibile per le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività d’impresa e al 5 per mille dei ricavi annui per i titolari di reddito d’impresa.
Ad oggi ne hanno tratto giovamento già l’Arena di Verona, il complesso delle mura urbane di Lucca, il Teatro Regio di Torino, Piazzale Michelangelo a Firenze, il Teatro Gaetano Donizetti di Bergamo. In Liguria, al momento, ci sono quattordici iniziative aperte, perlopiù a Genova (la Fondazione Teatro Carlo Felice è in cima alla lista, avendo ricevuto oltre un milione), ma anche in Campania la lista degli interventi continua a crescere.
A proposito di Art Bonus, come opportunità per le aziende, i cittadini e il patrimonio culturale, il 18 maggio dalle 15 alle 18 si terrà a Palazzo Ducale di Venezia il convegno dal titolo “ArtVantage. Investire nella cultura, risparmiando con l’Art-Bonus” organizzato e promosso dal Comune di Venezia e Fondazione Musei Civici di Venezia in collaborazione con Confindustria Veneto, Noda Studio – studio fiscale e legale italiano con partnership internazionali – e Federculture e la partecipazione della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per Venezia e Laguna.
Il beneficio fiscale prodotto dall’Art Bonus punta ad accrescere il ruolo delle imprese e dei privati nel sostegno alla cultura: in occasione del convegno la Fondazione Musei Civici di Venezia presenterà progetti di restauro del suo prestigioso patrimonio, con l’auspicio di stimolare l’interesse a contribuire alla conservazione di questi beni. In quest’ottica, il convegno mira a dare nuovo impulso al mecenatismo privato e alle relazioni tra imprese ed enti pubblici per la valorizzazione artistica.
Mariacristina Gribaudi, Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia, che gestisce undici tra i più importanti musei della Serenissima ha dichiarato: “Finora il nostro ente ha avviato con l’Art-Bonus tre progetti di restauro e recupero del patrimonio civico che curiamo. Durante il convegno di maggio presenteremo nuovi progetti da finanziare. Informare i privati e le aziende è l’unico modo per stimolare le donazioni. Gli italiani sono da sempre sensibili alle tematiche artistiche: più persone conosceranno le opportunità fiscali offerte dal Governo, maggiori saranno gli investimenti”.