Anche i beni del patrimonio immateriale UNESCO potranno ottenere finanziamenti statali.
La proposta di legge per estendere i benefici della legge 77 (che al momento interessa i beni del patrimonio materiale, monumentale e archeologico) ai beni del patrimonio immateriale ha vissuto ieri un passaggio decisivo alla Camera, dove è stata approvata in sede legislativa, senza passare dall’aula, con il voto favorevole di tutti i gruppi (tranne il Movimento Cinque Stelle che si è astenuto).
L’ importante novità è stata presentata in una conferenza stampa a Montecitorio, mentre si aspetta il parere del Senato: se anche Palazzo Madama scegliesse la procedura snella, i tempi di intervento si accorcerebbero. Gli interessati auspicano un responso rapido del Senato poiché il via libera permetterebbe a queste realtà di partecipare al bando di finanziamento per il 2016, che dovrebbe essere pronto ad ottobre.
“Grazie alla nostra determinazione ed alla sensibilità delle forze politiche in Parlamento si é colmato un vuoto legislativo che penalizzava dal punto di vista della promozione economica i beni immateriali e quindi anche i Gigli di Nola.” ha commentato Geremia Biancardi, sindaco della cittadina campana. Dello stesso parare anche deputato PD, Massimiliano Manfredi: ” Vi è un’innovazione storica ed ai beni immateriali saranno riconosciuti gli stessi strumenti e possibilità dei beni materiali attuando così una riforma attesa da oltre un decennio e inoltre grazie all’impegno del MIBACT verrà garantito quasi il raddoppio del fondo predisposto per la promozione di questi beni, passando dalla cifra di 1.400.000 euro a quella di poco meno di 2.500.000 euro, consentendo a tutti i beni materiali ed immateriali riconosciuti dall’Unesco presenti e futuri di poter godere di una legislazione e corsia preferenziale straordinaria per i finanziamenti italiani ed europei all’avanguardia in Europa ed assai più competitiva della precedente.”
Commenti positivi sono arrivati anche dai banchi dell’opposizione, Paolo Russo di Forza Italia: “Ecco i tesori d’Italia, il nostro bagaglio di tradizioni, di storia, di passione. Dai Gigli di Nola, con la macchina di Santa Rosa, la Varia di Palmi Calabro, i Candelieri di Sassari, all’opera dei pupi siciliani. Dalla vite ad alberello di Pantelleria alla dieta Mediterranea. Dall’arte del violino a Cremona al canto a tenore dei pastori sardi e, tra poco, all’arte della pizza. Rappresentano le nostre radici, il nostro modo di essere parte di una comunità e per questo sono diventati patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco. Con una legge vengono finalmente riconosciute dignità e risorse come per i beni materiali, come per il centro storico di Napoli, per Pompei e per le Dolomiti. Un traguardo importante per tutti”.
Fonte: camera.it, partitodemocratico.it, marigliano.net, viterbonews24.it