È diventato ormai uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: il corso che ogni anno la Fondazione Dolomiti UNESCO dedica ai gestori dei 66 rifugi che operano all’interno del Patrimonio Mondiale si svolgerà nel comune di Val di Zoldo il 28 e 29 novembre 2019.
Progettare insieme il futuro – Sarà la voglia di condividere le proprie esperienze al termine della stagione estiva, sarà la concretezza che accompagna il lavoro di aggiornamento e programmazione. Sarà semplicemente che coloro che svolgono questo complesso e delicato ruolo in Dolomiti, sentono sempre più pressante l’esigenza di fare squadra. Fatto sta che l’appuntamento annuale che la Fondazione Dolomiti UNESCO dedica alla formazione dei gestori di rifugio rappresenta uno snodo fondamentale per progettare insieme il futuro. È un dato assodato che i gestori rappresentino il punto di riferimento fondamentale per comprendere come stia cambiando la fruizione del territorio e di conseguenza il loro stesso ruolo. Ecco perché l’edizione 2019 sarà incentrata ancora di più sull’interazione tra i soggetti coinvolti, in particolare durante la seconda giornata di lavori che vedrà operativi quattro tavoli tematici di confronto, moderati da esperti del settore. L’obiettivo finale è un documento d’intenti condiviso, una sorta di bussola per orientarsi nell’immediato futuro verso una strategia comune, lanciando a quanti frequentano la montagna messaggi coerenti sulla peculiarità dell’esperienza in rifugio, il rispetto verso il lavoro del gestore, quello verso il territorio e suoi valori paesaggistici, la promozione di comportamenti corretti e consapevoli, oltre naturalmente alle richieste per facilitare il lavoro in quota.
Val di Zoldo apre le porte – Nel 2017 il corso si era svolto a Predazzo, nel 2018 a Bressanone. Questa volta la scelta è caduta su Val di Zoldo, dove le porte si sono subito spalancate. Un ringraziamento va per questo al sindaco Camillo De Pellegrin che ha offerto la massima disponibilità per l’organizzazione. Il programma è in via di definizione ma è probabile che non manchi un’escursione, compatibilmente con le condizioni meteo, alla scoperta dei due valori che hanno determinato l’iscrizione delle Dolomiti nella lista del Patrimonio Mondiale: quello geologico e quello paesaggistico.