Dal 1294 ogni anno il 28 e il 29 agosto all’Aquila si rinnova il rito della Perdonanza Celestiniana, cerimonia solenne dell’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V concesse, la sera dell’incoronazione a pontefice, ai fedeli di Cristo. Indulgenza fino ad allora riservata solo ai crociati e ai pellegrini diretti alla Porziuncola di Assisi. All’Aquila il Perdono, rinnovato annualmente, sarebbe stato concesso da quel momento anche a poveri e diseredati.
Quella del 2019 è l’edizione numero 725: la prima celebrazione solenne ebbe luogo nel 1295, contro la volontà di Bonifacio VIII, pontefice in carica, che tentò di annullare l’indulgenza celestiniana con una bolla emanata il 18 agosto 1295, cioè a soli dieci giorni di distanza dalla prima occasione che i pellegrini avevano per poterla lucrare. I fedeli, i monaci di Collemaggio e l’autorità civile non si curarono del provvedimento del nuovo papa e, rifiutandosi di consegnargli la Bolla, così come era stato loro ordinato, si adoperarono da subito perché la cerimonia avesse il risalto che le si confaceva. Un corteo solenne, al quale per disposizione statutaria dovevano prendere parte ogni anno il vescovo e il clero, vestiti con paramenti convenienti, con croci e vessilli, accompagnò la Bolla alla basilica di Collemaggio, affinché fosse letta e mostrata ai fedeli. Da allora, il 28 e il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne, con tanto di corteo in costume, figuranti e tanta partecipazione.
Ma che cos’è “la Perdonanza Celestiniana”? Il 5 luglio 1294 fu designato dal conclave riunito a Perugia come successore di papa Niccolò IV, la cui morte (1292) aveva lasciato la sede vacante per più di due anni. Dall’eremo di Sant’Onofrio al Morrone nel quale si era ritirato, Pietro, a dorso di un asino e avendo come palafrenieri re Carlo II d’Angiò e suo figlio Carlo Martello, mosse alla volta di L’Aquila.
Il 29 agosto 1294 nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, costruita per sua stessa volontà e consacrata nel 1288, fu eletto papa. Alla cerimonia solenne parteciparono oltre ai due re, cardinali e nobili, ma soprattutto un immenso popolo, composto, secondo le fonti, da più di duecentomila persone, che ricevettero dal nuovo pontefice un dono di portata straordinaria: i fedeli confessati e sinceramente pentiti, dai vespri del 28 agosto fino ai vespri del giorno 29, festa di san Giovanni Battista, che avessero visitato devotamente la basilica di Collemaggio, avrebbero ricevuto contemporaneamente la remissione dei peccati e l’assoluzione dalla pena. Fino ad allora, l’indulgenza plenaria era stata concessa solo a favore dei crociati in partenza per la Terra Santa e ai pellegrini che si recavano alla Porziuncola di Assisi. Appannaggio per lo più dei ricchi, che in cambio di sostanziose elemosine avrebbero ottenuto almeno la remissione parziale dei peccati, a L’Aquila il Perdono sarebbe stato rinnovato annualmente e concesso anche a poveri e diseredati.
L’indulgenza celestiniana apparve da subito nella sua valenza spirituale ma anche nel suo significato politico, in quanto occasione per accrescere il potere economico e civile della giovane città.
Il 29 settembre, la cancelleria papale formalizzò la concessione di Celestino V con l’emanazione di una bolla affidata all’autorità civile della città, che ne garantì la conservazione, avocando a sé anche il diritto sulla cerimonia del Perdono, alla quale le autorità religiose erano invitate solo a partecipare.
La prima celebrazione solenne ebbe luogo nel 1295, contro la volontà di Bonifacio VIII, pontefice in carica, che tentò di annullare l’indulgenza celestiniana con una bolla emanata il 18 agosto 1295, cioè a soli dieci giorni di distanza dalla prima occasione che i pellegrini avevano per poterla lucrare. I fedeli, i monaci di Collemaggio e l’autorità civile non si curarono del provvedimento del nuovo papa e, rifiutandosi di consegnargli la Bolla, così come era stato loro ordinato, si adoperarono da subito perché la cerimonia avesse il risalto che le si confaceva. Un corteo solenne, al quale per disposizione statutaria dovevano prendere parte ogni anno il vescovo e il clero, vestiti con paramenti convenienti, con croci e vessilli, accompagnò la Bolla alla basilica di Collemaggio, affinché fosse letta e mostrata ai fedeli.
Ogni anno, a seguito della Bolla emanata da Papa Celestino V, il 29 di agosto la Porta Santa viene aperta. La cerimonia del Perdono, solo con termine moderno chiamata Perdonanza, si arricchì particolarmente dopo il 1327, quando le spoglie di papa Celestino furono “traslate” da Ferentino (Frosinone), dove erano conservate, a Collemaggio e le sue reliquie mostrate al popolo. Fu nel XV secolo, invece, che invalse l’uso di entrare in Collemaggio attraverso la Porta Santa posta sul fianco sinistro dell’edificio sacro, secondo quanto avveniva nelle basiliche patriarcali romane in occasione del giubileo, indetto per la prima volta nel 1300 da papa Bonifacio VIII.