Si terrà a Firenze fra il 1 e il 6 settembre il Congresso Mondiale di Storia dell’Arte che ha scelto come tema : “MOTION: Transformation”. Questo caratterizzerà solo la prima parte del 35esimo Congresso Internazionale del CIHA che per la prima volta si terrà in due paesi diversi a distanza di un anno: la seconda parte dal titolo “MOTION: Migrations” avrà luogo infatti a San Paolo del Brasile nel settembre 2020.
Il congresso MOTION intende dare avvio a uno straordinario dibattito trans-culturale riguardo a uno dei temi da sempre di maggior rilievo nella cultura globale: il Movimento, declinato su due dei suoi aspetti più importanti, Trasformazione e Migrazione.
La prima parte del congresso, organizzato dal CIHA Italia in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut, si svolgerà a Firenze Fiera, nei saloni di villa Vittoria, in grado di ospitare i circa mille partecipanti attesi, e in alcuni dei più prestigiosi edifici storici della città, tra cui Palazzo Vecchio.
L’evento, realizzato grazie al contributo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze e con il supporto della Getty Foundation di Los Angeles e del Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut, ha ottenuto i patrocini di: MiBAC (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Comune di Firenze, Città Metropolitana, Università di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Regione Toscana.
Al ricco programma delle giornate di studio, che contemplano circa centoventi interventi di studiosi di ogni parte del mondo, si aggiungono eventi aperti al pubblico e lectiones magistrales, come quella che vedrà protagonista la storica dell’arte indiana Kavita Singh a Palazzo Vecchio. Sono previste anche visite a musei e collezioni fiorentine noti e meno noti, secondo percorsi legati tematicamente al congresso, grazie alla speciale collaborazione delle direzioni dei diversi musei e istituzioni coinvolti. Scarica il programma >>
In una prospettiva transculturale, interdisciplinare e innovativa, il congresso fiorentino prende avvio da una riflessione rivolta sia al ruolo dell’artista inteso come “colui che agisce e fa”, in quanto dotato della capacità divina di plasmare la materia e di creare forme nuove, sia alla natura dell’oggetto d’arte a sua volta dotato di “anima”.ti infrastrutturali di riqualificazione e per favorire la ricettività, l’accoglienza e l’ospitalità delle intere aree comunali coinvolte.