All’inizio di Febbraio si è tenuta la conferenza dei servizi conclusiva relativa al procedimento di Valutazione d’Impatto Ambientale, avviato nel 2016 dall’Ente di Gestione per i Parchi e le Biodiversità- Delta del Po, finalizzato alla regolazione dell’utilizzo di cinque punti di presa delle acque del Reno, con lo scopo di migliorare la gestione a fini naturalistico- ambientali dei bacini meridionali delle Valli di Comacchio. Con questo progetto, un ulteriore tassello del Piano di Gestione Valli viene portato a compimento.
Le Valli meridionali potranno così attingere in modo equilibrato acqua dolce, utilizzando opere già esistenti, dall’unica fonte utile disponibile, il Fiume Reno: ciò consentirà il miglioramento della qualità delle acque e farà registrare benefici in termini di conservazione degli ecosistemi naturali, senza interferire con le attività antropiche, e contribuendo alla regolazione della salinità e dei livelli idrici, elementi da anni sottoposti a un controllo rigoroso al fine della conservazione dell’habitat e della salvaguardia dell’attività tradizionale della pesca attuata secondo principi di sostenibilità.
Negli ultimi decenni il quadro ambientale nelle Valli meridionali è sostanzialmente cambiato rispetto al passato: a fenomeni critici di ipersalinità, basse temperature ed eutrofizzazione si è aggiunta anche la derivazione incontrollata di acqua dolce dal Reno che causa talvolta incrementi eccessivi dei livelli idrici e dei carichi di nutrienti importati nei bacini interessati.
La regolamentazione definitiva e completa degli apporti di acque dolci del Reno a cui si diviene con la conclusione di tale procedimento risulta dunque elemento fondamentale per la conservazione della biodiversità: la regolazione avverrà attraverso cinque prese idrauliche già esistenti, site sull’argine sinistro del fiume nel tratto compreso tra Traghetto e Volta Scirocco in un territorio che attraversa i comuni di Argenta, Ravenna e Comacchio. Oltre a questi comuni e all’Ente proponente Parco del Delta Po, alla Conferenza di Servizi hanno partecipato le Province di Ferrara e Ravenna, la Regione Emilia-Romagna, ARPAE, l’Autorità di Bacino del Fiume Po, l’Agenzia per la Protezione Civile e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.