Il consiglio comunale del Comune di Modena ha approvato all’unanimità il 24 gennaio scorso il 3° aggiornamento del piano di gestione del sito patrimonio mondiale di Modena – piazza Grande, Duomo, Ghirlandina e Palazzo Comunale. Soddisfatto del risultato il vicesindaco e assessore alla Cultura di Modena, Gianpietro Cavazza, che nel presentare il piano 2018 – 2020 ha ricordato che il esso è “Non uno strumento per porre vincoli, ma per creare opportunità, dare vita al centro storico, far crescere la qualità in una dimensione di bellezza”.
“Il Piano di Gestione fa riferimento sopratutto alla nuova dichiarazione di valore universale ma tiene conto anche del secondo ciclo di rapporto periodico e di un’indagine di qualità, realizzata e promossa nel 2016 attraverso questionari proposti sia ai cittadini che ai turisti, pensata proprio in vista dell’aggiornamento del Piano. – ha spiegato Francesca Piccinini, responsabile del Sito Patrimonio Mondiale e direttore dei Musei Civici di Modena – Questo prevede molti nuovi progetti, in particolare finalizzati al coinvolgimento attivo della cittadinanza e alla realizzazione di novità importanti, in primis l’ampliamento e l’aggiornamento dei Musei del Duomo, aperti nel 2000 grazie al fondo per il Grande Giubileo, che avranno una sezione dedicata alla storia del Sito, a partire dalla morte di San Geminiano fino ai nostri giorni.”.
Le azioni più importanti approvate del Consiglio comunale andranno nella direzione della tutela e restauro, ma anche della promozione turistica, della diffusione della conoscenza e del miglioramento dell’accoglienza, a partire dall’applicazione del regolamento del Sito e la diffusione della sua conoscenza. Fra i progetti in fieri ci sono l’avvio di un archivio digitale per la raccolta di tutte le ricerche scientifiche, i report di monitoraggio, i rilievi e la documentazione riguardanti il sito, una ricerca sulle fasi costruttive più antiche del Duomo, la prosecuzione delle iniziative annuali e il consolidamento di eventi che coniughino cultura, degustazioni e intrattenimento, passando anche al necessario miglioramento della segnaletica turistica.
Nella generale soddisfazione per il risultato raggiunto, si parla però anche di criticità. “La maggiore criticità nell’aggiornare il piano di gestione è stata la discontinuità, sia dal punto di vista operativo che da quello politico. Le novità della riforma dei beni culturali introdotte in maniera disorganica, unite all’avvicendarsi di diverse figure di funzionari e di addetti del Comune hanno creato dei rallentamenti e dei ripensamenti, ai quali si sono associate le discontinuità anche a livelli politico. – ha spiegato la Piccinini – Per questi motivi la stesura dell’aggiornamento ha richiesto tre anni di lavoro: a questo punto alcuni dei progetti del Piano sono già stati realizzati e chiusi, pensano al consolidamento del Duomo nel post sisma, per fare un esempio. Resta però ancora tanto da fare.”
Centrale nell’aggiornamento del piano di gestione il tema della partecipazione della comunità. “Il primissimo step in questa direzione è stata proprio l’indagine di qualità che ci ha sollecitati a lavorare sull’aumento della consapevolezza e del coinvolgimento.”- ha spiegato la direttrice dei Musei. L’indagine ha raccolto dati di una valutazione complessiva alta – il voto medio è 7,8 – ma anche indicazioni di miglioramento per aspetti come l’esigenza di più segnaletica e informazioni. Buoni risultati anche sul livello di consapevolezza da parte dei modenesi che Duomo, Ghirlandina e piazza Grande siano monumenti patrimonio mondiale dell’umanità. “Si può quindi lavorare su di una buona base – ha concluso la Piccinini – per questo abbiamo progettato una campagna di comunicazione che coinvolgerà le scuole superiori, con l’intento di avvicinarci alle nuove generazioni.”.