Dopo il grande successo delle edizioni di Olbia e Sassari, Nuragica – la grande Mostra Evento itinerante sull’età nuragica – fa tappa fino alla fine del prossimo Dicembre a Barumini, nel Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale Giovanni Lilliu, l’archeologo che negli anni ’40-’50 del Novecento scavò e portò alla luce l’area archeologica di Su Nuraxi, entrata a far parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 1997.
Una novità grandiosa per il sito Patrimonio Mondiale di Barumini, che ospiterà per la prima volta un evento totalmente nuovo e innovativo rivolto alle nuove tecnologie. Alla visita dell’area archeologica “Su Nuraxi” di Barumini verrà infatti abbinato il percorso di Nuragica, che prevede degli interessanti approfondimenti e uno storytelling completo sulla civiltà nuragica.
L’intero allestimento della mostra è stato curato e adattato in linea al complesso archeologico “Su Nuraxi” attraverso la tecnologia della realtà virtuale immersiva. L’iniziativa, è organizzata e curata dalla Cooperativa Sardinia Experience, che ha lanciato per la prima volta in Sardegna una formula davvero innovativa che unisce la fruizione culturale all’intrattenimento. Nuragica grazie al tour guidato, alle ricostruzioni e alla Realtà Virtuale Immersiva regala ai suoi visitatori un’escalation di emozioni nonché informazioni sorprendenti sulla una delle più importanti civiltà del Mediterraneo occidentale della preistoria.
Nuragica, infatti, grazie al tour guidato, alle ricostruzioni e alla Realtà Virtuale Immersiva regala ai suoi visitatori un’escalation di emozioni nonché informazioni inedite e sorprendenti sulla più importante civiltà del Mediterraneo occidentale della preistoria.
“Con il nostro patrimonio archeologico unico ed irripetibile il senso più importante di Nuragica è riuscire a creare un forte link di connessione, fisico, tecnologico e comunicativo con i siti archeologici regionali – aveva commentato l’Assessore Regionale al Turismo, Barbara Argiolas in occasione dell’inaugurazione della mostra – Un bell’esempio di progetto turistico interno e non un semplice evento culturale. Spero che questa mostra venga prolungata perché i nostri visitatori vogliono sentirsi parlare con questo linguaggio affascinante realizzato su basi scientifiche molto forti”.
Fonte: Fondazione Barumini