Mercoledì 28 marzo alle 16.30 prende il via l’iniziativa #vediamociaostiantica, una serie di incontri organizzati e promossi dal Parco Archeologico per raccontare l’antica città e gli studi e le scoperte che ne caratterizzano l’attuale fruizione. In particolare il primo appuntamento – a partecipazione gratuita – sarà dedicato a Evoluzione paleoambientale del suolo di Ostia Antica.
Venti secoli fa Ostia e Portus alimentavano la città più potente del Mediterraneo, con merci pervenute da ogni angolo del mondo conosciuto. Dal I secolo d.C. gli Imperatori investono in infrastrutture portuali per incrementare il potere e il prestigio di Roma. Oggi il sistema portuale antico si arricchisce di nuovi dettagli, con il reportage sulle indagini che hanno individuato la foce antica del Tevere e una via d’acqua che collegava i porti imperiali. Ne emerge una nuova visione del paesaggio litoraneo romano antico, illustrato da foto di scavo, ricostruzioni di mappe e restituzioni virtuali. L’apparato multimediale accompagnerà il racconto di ricerche e indagini di Paola Germoni, Alessandra Ghelli, Carlo Rosa. Introdurrà i lavori il Direttore del Parco Archeologico di Ostia Antica, Mariarosaria Barbera
Il Parco viene definito “archeologico” in virtù della caratteristica prevalente, cioè l’esistenza di varie ed estese aree archeologiche che trovano il fulcro tradizionale nella città romana di Ostia e, più di recente, anche nell’ampia area di infrastrutture eminentemente portuali e commerciali che, insieme alle aree abitative ancora non indagate, andarono a costituire la città di Portus.
Vi si aggiungono, nell’ambito di un quadro territoriale rinnovato nella definizione e nelle competenze, ulteriori siti di grande rilievo, come la necropoli monumentale di Isola Sacra, e una rete di aree archeologiche minori, attualmente non fruibili (basilica di S. Ippolito e Antiquarium, Iseo Portuense, necropoli della Via Laurentina e di Pianabella, la cd. area archeologica delle Saline, Tor Boacciana, ville costiere). Alle aree archeologiche si affiancano, integrandosi pienamente con esse, strutture museali, quali il Museo di Ostia Antica ed il Museo delle Navi (Fiumicino) che conservano al loro interno rilevanti collezioni di materiali provenienti da quegli stessi contesti.