Gli scavi di Pompei fra la tutela dell’antico e la valorizzazione attraverso la cultura contemporanea, non mancheranno polemiche
Martedì 15 marzo si è tenuta l’apertura ufficiale al pubblico agli scavi archeologici di Pompei delle cinque “nuove” domus e dei loro giardini, in occasione dell’arrivo a Napoli della mostra “Mito e natura”. Dorina Bianchi, sottosegretario ai Beni culturali ha commentato “Si aggiunge un ulteriore tassello alla riqualificazione del sito archeologico. Da oggi sono possibili nuovi itinerari di visita al sito archeologico con tappa nelle domus. Questo avrà, di sicuro, un impatto positivo sul flusso turistico. Il nostro obiettivo è portare ai massimi livelli di efficienza il mantenimento e la valorizzazione del sito di Pompei. È uno dei nostri fiori all’occhiello, uno dei più prestigiosi e visitati al mondo con 3,2 milioni di visitatori nel 2015, il 20% in più rispetto all’anno precedenteTutto questo è stato possibile grazie al Grande Progetto Pompei voluto da questo Governo”.
Le stesse politiche di valorizzazione del sito archeologico, dopo l’apertura agli spettacoli di teatro e balletto degli scorsi anni, porteranno agli scavi il prossimo luglio due grandi musicisti: David Gilmour (voce e chitarra solista dei Pink Floyd) ed Elthon John (il re del Pop inglese). A dare l’annuncio dell’attesissimo ritorno di Gilmour a Pompei lo stesso ministro Franceschini, via twitter: “Accordo raggiunto, dopo 45 anni David Gilmour tornerà a suonare a Pompei il 7 e l’8 luglio”.
Nel 1971 i Pink Floyd registrarono il «Live at Pompeii», film per la regia di Adrian Maben, nell’anfiteatro degli scavi, in un concerto a porte chiuse che ha legato indissolubilmente i suoni di quella produzione all’atmosfera quasi surreale delle immagini degli scavi.
Secondo indiscrezioni riportate dal quotidiano Il Sole 24 Ore, il Mibact avrebbe sottoscritto uno specifico accordo con la produzione, autorizzando spettacoli da 3.170 spettatori (2.170 posti in piedi e un altro migliaio a sedere su due corridoi appositamente creati per lo show) e la realizzazione di un dvd celebrativo. La Soprintendenza archeologica speciale di Pompei, Ercolano e Stabia percepirebbe in questo caso royalties sull’operazione.