Carta Bianca è una sfida che il Museo di Capodimonte propone a dieci personalità famose in diversi campi del sapere, con sensibilità, formazione, cultura, nazionalità e inclinazioni differenti di diventare ‘curatori’ della loro sala ‘ideale’ nel Museo di Capodimonte, selezionando liberamente massimo dieci opere tra le 47.000 opere conservate, avendo “carta bianca” con un solo obbligo: spiegare la propria scelta.
La mostra, nata da un’idea di Sylvain Bellenger direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e Andrea Viliani direttore del museo Madre, propone ai curatori di esprimere un’altra lettura dell’arte, anche lontana dalla storia del’arte.
Carta Bianca è una mostra-manifesto che invita il visitatore a riconsiderare l’idea del museo, più che il “Museo Immaginario” intuito da André Malraux, Carta Bianca è il museo soggettivo per ciascuno di noi.
I curatori delle dieci “carte bianche” sono:
Laura Bossi Régnier, neurologa e storica della scienza
Giuliana Bruno, professore di Visual and Environmental Studies, Harward University
Gianfranco D’Amato, industriale e collezionista
Marc Fumaroli, storico e saggista, membro dell’Académie française
Riccardo Muti, direttore d’orchestra
Mariella Pandolfi, professore di Antropologia, Université de Montréal
Giulio Paolini, artista
Paolo Pejrone, architetto e paesaggista
Vittorio Sgarbi, critico e collezionista d’arte, scrittore, docente
Francesco Vezzoli, artista
I curatori spiegano la propria scelta con interviste video accessibili dal proprio smartphone attraverso l’app Carta Bianca, ideata dalla società Arm 23, estensione digitale dell’esperienza di visita alla mostra; sarà possibile salvare i contenuti e rivederli a casa.
La mostra sarà anche accompagnata da un catalogo edito da Electa, che affiancherà il museo nell’organizzazione e comunicazione del progetto espostivo.
L’allestimento è a cura di Lucio Turchetta, fino al 16 giugno 2018.
Fonte: organizzatori