Ridare vita a uno dei complessi monumentali più affascinanti della Toscana: non una missione impossibile ma una sfida condivisa da operatori pubblici e privati.
A San Gimignano, in provincia di Siena, c’è un gioiello dell’architettura del 1300 oggetto di un ambizioso progetto di recupero, valorizzazione e rifunzionalizzazione: si tratta del complesso immobiliare denominato “ex convento ed ex carcere”.
Con 9.000 metri quadrati di superficie, fra stanze, cucine, laboratori e cantine, porticati e spazi comuni, questo edificio si colloca fra i grandi complessi antichi abbandonati nella metà degli anni ’90 del secolo scorso. Nel 2011 il Comune di San Gimignano e la Regione Toscana ne diventarono i nuovi proprietari grazie alla prima operazione in Italia di “federalismo demaniale culturale”, ossia il processo di trasferimento a titolo gratuito di beni di interesse storico-artistico del patrimonio culturale dallo Stato agli Enti Locali, ed ora il Comune è alla ricerca di investitori per dare nuova vita ed identità ad luogo dalle immense potenzialità.
Il Comune di San Gimignano, città patrimonio UNESCO dal 1990 e meta turistica da 3 milioni di visitatori l’anno, intende recuperare e rifunzionalizzare tale compendio sulla base di un programma di valorizzazione a fini culturali, assicurandone sotto varie forme una gestione efficace e sostenibile dal punto di vista economico-finanziario.
Nell’avviso di Consultazione, reso pubblico alla fine del mese di dicembre 2015, si legge che “La rifunzionalizzazione potrà avvenire attraverso l’individuazione di soggetti gestori privati, che provvederanno anche alla riqualificazione del bene con eventuali apporti pubblici”. Imprescindibile nel progetto la sinergia fra pubblico e privato, giacché l’immobile è oggetto di una concertazione istituzionale avviata con l’obiettivo di realizzare le migliori condizioni affinché anche investitori privati possano intervenire nel processo di valorizzazione.
Il Comune, quindi, ha utilizzato la formula della consultazione proprio per avviare un confronto qualificato e costruttivo con tutti i soggetti interessati ad intervenire o contribuire, direttamente o indirettamente, alla riqualificazione del compendio dell’ex convento ed ex carcere di San Domenico, acquisendo proposte e idee che possano indirizzarne la valorizzazione. Le proposte presentate potranno quindi fornire gli elementi di orientamento per i successivi percorsi di valorizzazione e l’immissione sul mercato del complesso secondo tempi e procedure da individuarsi.
In particolare, il Comune si aspetta che a partecipare alla Consultazione siano sì operatori economici, ma che si facciano avanti cin le proprie idee associazioni, fondazioni, persone fisiche, enti in forma singola o associata.
Il Complesso architettonico di San Domenico, situato proprio nel cuore del centro storico di San Gimignano, è composto da una porzione che costituiva l’ex convento ed ex carcere vero e proprio, all’interno di una cinta muraria, ed una porzione esterna alle mura, che costituiva gli alloggi di servizio, per un totale di circa 36.000 metri cubi – corrispondenti ad una superficie lorda di 8.377 metri – alla quale si aggiunge una vasta area di orti adiacente ed esterna alle mura.
San Domenico ha svolto funzioni di convento dalla sua prima edificazione, risalente al XIV secolo, fino al 1787, anno della soppressione del monastero, per poi essere destinato a carcere dal 1833 al 1993/95, data dalla quale è rimasto per lo più inutilizzato. Il complesso è riconosciuto di interesse storico artistico ed è pertanto soggetto al regime di demanio pubblico (ramo storico, archeologico e artistico), sottoposto alla disciplina di tutela e salvaguardia del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Gli interventi di valorizzazione del compendio dovranno essere quindi realizzati secondo quanto sancito dal succitato Accordo di Valorizzazione, nonché secondo le destinazioni urbanistiche previste dal Piano strutturale e dal Regolamento urbanistico del Comune, salvo eventuali modifiche delle stesse.
Le principali finalità degli interventi previste dall’Accordo di Valorizzazione sono “la tutela e la valorizzazione del compendio, attraverso una rifunzionalizzazione rispettosa dei caratteri storico artistici che questo bene rappresenta, verranno perseguiti attraverso un apposito programma di valorizzazione; il programma di valorizzazione dovrà assicurare obiettivi di tutela culturale dei beni attraverso attività dirette, sulla base di un’adeguata attività conoscitiva, a garantirne la conservazione per fini di pubblica fruizione nonché obiettivi di valorizzazione attraverso attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del complesso culturale, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di promuovere lo sviluppo della cultura.”.
Il programma di valorizzazione comprende quindi il restauro del complesso, il suo riuso e la sua valorizzazione attraverso la localizzazione di una serie di funzioni, tutte ispirate dalla medesima vocazione culturale e coerenti con i programmi ed i progetti di governo degli Enti in materia di promozione culturale e di sviluppo turistico del territorio e di riscoperta e promozione dei tratti caratteristici della cultura toscana nelle sue varie espressioni, nonché con i programmi e le direttive emanate dall’Unesco e riassunte anche nel Piano di Gestione Unesco del Sito “Centro Storico di San Gimignano”.
La fruizione pubblica sarà garantita dalle destinazioni d’uso commerciale, museale, turistico-ricettive e per servizi pubblici consentite per il compendio. “Il programma di valorizzazione sarà da attuarsi secondo i principi del restauro e risanamento conservativo, dovrà prioritariamente preservare l’eccezionalità architettonica del complesso e valorizzarne i caratteri storico-artistici, architettonici e testimoniali. – si legge nel bando – Esso sarà inoltre finalizzato alla formazione di una nuova spazialità urbana in grado di innescare opportuni meccanismi di riuso, salvaguardando il più possibile tutti gli elementi significativi e distintivi – anche di carattere decorativo – dell’organismo edilizio”.
L’avviso di consultazione è disponibile sul sito del Comune di San Gimignano, la scadenza ai termini di partecipazione è stata fissata al 31 maggio 2016.