Che cosa hanno in comune una grande sfida imprenditoriale come FICO – Eataly World e l’Associazione dei Beni Italiani Patrimonio UNESCO? La Fabbrica Contadina di Bologna, che ha aperto ieri al pubblico, vuole raccontare al mondo la biodiversità dell’Italia, declinandola “dalla terra al piatto” e l’Associazione racconta la diversità del paesaggio e della ricchezza artistica e culturale del Paese: le due realtà, assieme, possono essere una fotografia dell’Italia che più piace – agli italiani quanto ai visitatori stranieri – e sulla quale il sistema-Paese può, e deve, investire.
All’ex CAAB di Bologna ha quindi celebrato la sua inaugurazione alla presenza del premier Gentiloni e di tutti i protagonisti di FICO stesso: imprenditori, maestranze, sostenitori e istituzioni. Ai cancelli centinaia di persone in attesa di poter entrare per tuffarsi in quella che qualcuno ha definito una “disneyland del cibo” – una definizione limitante, poiché non si tratta meramente di un assembramento di luoghi di ristorazione ma di una proposta nuova, che vede il cibo e la cultura della tavola come strumento di conoscenza, piacere, identificazione e la condensa in esperienze diverse, dirette a target differenti ma non per questo discordanti.
In questo ambito si inserisce lo spazio dedicato ai Siti UNESCO italiani curato dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale che, sebbene in via di completamento, sarà fulcro delle attività di benvenuto e di quelle specifiche sul patrimonio culturale italiano, del quale – non dimentichiamo – fa parte anche la Dieta Mediterranea, nella lista dei beni immateriali UNESCO dal 2010.
“Quella di FICO è un’esperienza molto interessante e divertente, sicuramente segna il passo per un nuovo modo di vedere il piacere del cibo e la cultura della tavola – ha commentato Giacomo Bassi, presidente dell’ Associazione dei Beni Italiani Patrimonio UNESCO, presente all’inaugurazione assieme allo staff del segretariato – Per noi poter collaborare raccontando la bellezza dell’Italia attraverso i nostri Siti è un onore e un piacere, oltre che una opportunità per invitare i visitatori di FICO a visitare i luoghi del Patrimonio italiano”.