di Antonio Capitano – Si è tenuta sabato 30 settembre la presentazione del nuovo percorso di visita ‘dal Triportico alla via Tecta’ del grandioso complesso monumentale ed archeologico noto come Santuario di Ercole Vincitore, di recente oggetto di importanti opere di restauro architettonico.
Andrea Bruciati, direttore del questo sito – assieme a Villa d’Este e a Villa Adriana – ha esordito affermando che nell’ex Villa di Mecenate “L’antico incontra il contemporaneo per generare un diverso modello di sviluppo, sottolineando la recente inversione di tendenza. Un ponte verso il futuro senza tralasciare la presenza di un aspetto paesaggistico che rende il luogo davvero magico e per certi versi surreale.”.
In occasione dell’inaugurazione Bruciati ha anche annunciato che sarà possibile visitare il Santuario di Ercole Vincitore dalle ore 10.00 alle ore 16.00 (ultimo ingresso ore 15.00) nelle giornate di sabato e domenica fino al 26 novembre 2017. L’ingresso al Santuario di Ercole Vincitore avverrà in forma contingentata a gruppi di 40 visitatori ogni ora, solo su prenotazione obbligatoria (telefonica o email) e su presentazione del biglietto emesso dalla biglietteria di Villa Adriana o di Villa d’Este.
Il Sindaco di Tivoli, Giuseppe Proietti, ha evidenziato l’importanza del sito che negli ultimi di tempi ha ospitato eventi di altissima qualità. Spettacolo che diviene cultura attraverso il potenziamento di iniziative che si inseriscono nel progetto più ampio di economia culturale e archeologica.
Il Santuario recentemente è stato al centro dell’attenzione del MiBACT con un finanziamento rilevante e punta a trasformarsi in una nuova attrazione per i visitatori. Tale obiettivo deve necessariamente essere raggiunto anche con urgenti interventi infrastrutturali, nonché con una nuova mobilità al fine di consentire l’accessibilità piena e completa in tempi ragionevoli. La collocazione del sito, infatti, è allo stato la maggiore criticità che incide sulla fruibilità di un turismo culturale facilitato e opportunamente integrato con le altre bellezze del territorio e che merita di essere conosciuto per la sua storia e per il suo mito.
Come ha ricordato Giuseppe Porcelli, studioso dell’area archeologica tiburtina, “A Tivoli il culto di Ercole rappresentò una evoluzione rispetto a quella che era una religiosità agrario-pastorale, giacchè fu un gruppo di mercanti locali ad innalzare il primo altare fatto di sassi per la determinazione del luogo sacro.”
Come ha poi spiegato Cairoli Giuliani “Il luogo divenne anche una meta privilegiata per il pagamento della decima che fruttava incassi considerevoli.”. Un sito dunque con tante vocazioni e con altrettante violazioni fermate per tempo da archeologi illuminati che ne hanno impedito l’oblio.
Interessante è la scoperta del teatro ora centro focale del sito – che secondo quanto indicato nel corso dell’incontro – pare sia stata incidentale. Lo scavo relativo all’area in questione, infatti, non era previsto dal progetto originario ma è stato obbligato dalle lesioni e dallo scivolamento della struttura verso il basso, con la perdita forse delle “due Torri“ evocate dal poeta Properzio.