Una città romana sommersa con il suo reticolo di cardi e decumani che si estende per una ventina di ettari sotto il mare del Golfo di Hammamet in Tunisia.
Si chiama Neapolis e l’hanno scoperta gli archeologi sardi, tunisini e algerini che hanno partecipato dal 2 al 15 luglio a una missione archeologica, la nona di una serie cominciata nel 2010, finanziata dal Consorzio Uno per gli Studi universitari di Oristano. Come hanno spiegato a Oristano gli archeologi Raimondo Zucca e Pier Giorgio Spanu del Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione dell’Università di Sassari e il professor Mounir Fantar, dell’Institut National du patrimoine di Tunisi, quella individuata già nelle precedenti missioni e ora ampiamente documentata è una sorta di zona industriale della già ben nota Colonia Iulia Neapolis, ed è caratterizzata dalla presenza di un gran numero di vasche dove si procedeva alla salagione di grandi quantità di pesce (in particolare sardine ma anche piccoli tonni).
Fonte: ANSA.IT