“Il Patrimonio ritrovato a Cerveteri: le storie del recupero” è il titolo della prestigiosa mostra che da domenica 30 luglio sarà visitabile nei locali di Case Grifoni in Piazza Santa Maria a Cerveteri, nel cuore del Centro Storico.
La mostra arriva a Cerveteri dopo le esposizioni al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia nel 2012 e la seconda al Museo Archeologico Nazionale di Vulci nel 2013, e ripercorre in tutte le fasi il lungo viaggio compiuto da straordinari reperti archeologici trafugati dall’Italia e finalmente rientrati, dopo diverse vicissitudini, nel territorio di cui sono l’espressione culturale identitaria.
“Il Patrimonio ritrovato a Cerveteri: le storie del recupero”, aperta al pubblico dal mercoledì alla domenica dalle ore 19.00 alle 23.00, è stata voluta e organizzata dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Roma, della Provincia di Viterbo e dell’Etruria meridionale, con l’Assessorato al Turismo del Comune di Cerveteri e in collaborazione con la Cooperativa Artemide Guide.
Il taglio del nastro dell’esposizione, previsto per alle ore 18.00 di domenica prossima, sarà preceduta alle ore 17.00 da una conferenza stampa che si terrà nei locali di Sala Ruspoli. Siederanno al tavolo dei relatori: il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, l’Assessore allo Sviluppo Sostenibile del Territorio Lorenzo Croci, il Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la Soprintendente Alfonsina Russo, la curatrice della mostra Daniela Rizzo Funzionario Archeologo della Soprintendenza.
“Siamo onorati di poter ospitare questa mostra nella nostra città, nel nostro centro storico – ha dichiarato Lorenzo Croci, Assessore allo Sviluppo Sostenibile del Territorio – una mostra che assume un valore ancora più grande soprattutto se consideriamo che si trova davvero a due passi da un altro luogo importantissimo per la nostra città, dove sono custoditi i due capolavori per eccellenza dell’arte e della cultura etrusca: la Kylix e il Cratere di Eufronio, anch’essi lontani per tanti anni dall’Italia a seguito di scavi clandestini e poi recuperati ed esposti prima a Roma, e poi nella loro casa originale, in quella di Cerveteri, all’interno del Museo Nazionale Caerite”.
Fonte: organizzatori