Una nuova inchiesta giudiziaria si abbatte sul cantiere più grande d’Europa: L’Aquila, che a otto anni dal terremoto è completamente in fase di ricostruzione e restauro. Mazzette e incarichi a parenti e amici per aggiudicarsi appalti pubblici : il Comando provinciale dei Carabinieri nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica dell’Aquila ha posto ai domiciliari dieci persone, a cinque è stata notificata l’interdizione dall’esercizio dell’attività professionale, altri 20 sono indagati. I nomi fatti sono quelli di funzionari dei beni culturali abruzzesi, anche di vertice, con sede nel capoluogo di regione, imprenditori e professionisti.
Nel frattempo, anche il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha fatto sapere di aver avviato un’indagine interna per verificare l’iter dei procedimenti amministrativi per la ricostruzione e restauro del patrimonio architettonico aquilano danneggiato dal sisma del 2009 e dagli ulteriori eventi sismici del 2016, “nel pieno rispetto del lavoro degli organi inquirenti e con spirito di collaborazione”.
La procedura ispettiva servirà a ricostruire dall’interno i singoli procedimenti amministrativi interessati dall’indagine e a adottare gli eventuali provvedimenti per ripristinare l’ordinaria legalità nell’esercizio delle funzioni attribuite agli uffici del MiBACT coinvolti. Risultano, infatti, poste sotto osservazione dai Carabinieri le procedure relative all’assegnazione ed esecuzione di dodici opere di restauro di altrettanti edifici di interesse storico-culturale, in particolar modo quella per le opere di recupero e restauro del Teatro Comunale di L’Aquila, i cui lavori sono attualmente in fase relativamente avanzata.