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– di Arnaldo Gioacchini  “GRAArt: Tutta la Street Art porta a Roma”, è stato presentato ieri al MiBACT il nuovo progetto per la riqualificazione del Grande Raccordo Anulare.

“GRAArt: Tutta la Street Art porta a Roma” è un progetto ambizioso che vede impegnata in prima persona l’ANAS, con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e che si realizza in  dieci interventi pittorici di grandi dimensioni realizzati da noti artisti di Street Art lungo il Grande Raccordo Anulare di Roma. Ottavia, Trionfale, Boccea, Aurelia, Torrino Mezzocamino, Gregna di Sant’Andrea, Romanina, Tor Vergata, Prenestina e La Rustica: queste le uscite del GRA sui cui muri di contenimento hanno potuto avere spazio gli street artist e che, adesso, sono vere e proprie opere d’arte.

Diavù, coordinatore artistico del progetto e artista più “anziano” poiché già attivo nella Street Art dagli anni ’90,  il Colectivo Licuado, Lucamaleonte, Veks Van Hillik, Julieta XLF, Camilla Falsini, Maupal, Checos, Nicola Alessandrini e Koz Dos hanno quindi reso unici degli scorci del GRA, che diventa così un’opera d’arte… in movimento.“

Il progetto GRAArt – ha dichiarato nell’occasione  il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini – unisce in modo brillante e innovativo tre cardini dell’azione condotta per la cultura negli ultimi tre anni di governo: l’impegno per la riqualificazione delle periferie, l’attenzione verso l’arte contemporanea e il coinvolgimento delle imprese. Finora l’Italia ha investito molto sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale ereditato dal passato, ora è importante dedicare altrettante energie nel far fiorire i talenti e la creatività dei nostri tempi. Il terreno ideale sul quale operare sono le periferie urbane, dove nel XXI secolo siamo chiamati a vincere attraverso l’arte e la cultura la battaglia dell’integrazione e del confronto dopo aver vinto, nel XX secolo, la battaglia della tutela dei centri storici. Se questo avviene attraverso il coinvolgimento di una grande realtà economica del Paese come ANAS – conclude il Ministro – significa che finalmente nel Paese c’è piena consapevolezza di quanto pubblico e privato siano chiamati a collaborare per l’accrescimento, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale ”

L’ANAS è responsabile della manutenzione delle opere, che dovranno essere tutelate dai danni degli agenti metereologici così come dagli “imbrattatori”. A questo scopo, una equipe di addetti alla pulizia ed eventuali  restauratori useranno, come spiegato nel corso della conferenza stampa, prodotti chimicamente idonei per proteggere i super-dipinti del GRA.