A Ravenna trova “sostanza” uno dei punti cardine del Codice dei beni culturali e del paesaggio: incrementare e rafforzare, in un quadro di rapporti sinergici fra i diversi attori istituzionali, le politiche pubbliche di conservazione, valorizzazione e fruizione di un’area culturale estesa.
Con un accordo sottoscritto da MiBACT, Regione Emilia Romagna, Provincia e Comune di Ravenna qualche giorno fa, l’area ravennate – che rappresenta un “unicum” nel panorama italiano dei beni culturali in ragione del patrimonio artistico di edifici e mosaici paleocristiani, tardo antichi e bizantini del V e VI secolo, nonché per il patrimonio archeologico risalente al periodo romano – sarà protagonista di azioni coordinate di numerosi stakeholders per la sua stessa valorizzazione.
L’ accordo si concentra sulle aree archeologiche di Classe denominate “Podere Chiavichetta” e “Area di San Severo”, il Museo archeologico in Classe, Cripta Rasponi e Giardini Pensili, la- Domus dei Tappeti di Pietra, l’ex Convento degli Agostiniani di San Nicolò sede del Museo “TAMO”, i beni statali quali la Basilica di sant’Apollinare in Classe, il Mausoleo di Teodorico, il Museo Nazionale di Ravenna, il Palazzo di Teodorico, il Battistero degli Ariani e la Tomba di Dante, con il Museo Dantesco e aree di pertinenza della cosiddetta “Zona del Silenzio”. Non ultimo il MAR-Museo d’Arte della Città di Ravenna.
Per 5 anni, come si legge nell’accoro di valorizzazione,”al fine di realizzare la valorizzazione congiunta dei luoghi culturali presenti nell’area Ravennate, di proprietà statale, provinciale e comunale e in particolare in vista di una razionalizzazione e ampliamento dei servizi di ospitalità per il pubblico e strumentali inerenti a detti luoghi, anche in un’ottica di conseguimento di economie di scala, il Ministero e il Comune di Ravenna convengono che i servizi di ospitalità e strumentali, relativi ai luoghi di cultura di proprietà statale (…) vengano assunti in gestione dal Comune di Ravenna, che vi provvederà secondo le disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio e del Codice dei contratti pubblici. L’individuazione dei servizi oggetto di gestione comunale relativamente a ciascun bene di proprietà statale oggetto del presente accordo è rimessa a successivi atti attuativa (….). Il Ministero e il Comune di Ravenna danno luogo ad una forma di cooperazione volta a potenziare, in una logica di migliore fruizione da parte dei visitatori, di efficienza economica e di qualificazione dell’offerta, i servizi di accoglienza e strumentali nei luoghi di cultura presenti nell’area Ravennate facenti capo al Ministero e al Comune di Ravenna, obiettivi questi di primario interesse per ambedue le parti. In particolare, per assicurare la fruizione del patrimonio culturale di rispettiva pertinenza, le parti (….) ritengono opportuna l’attivazione di una forma speciale di partenariato con la Fondazione RavennAntica, partner proposto dal Comune di Ravenna e ritenuto idoneo, finalizzata alla valorizzazione dei beni pubblici (…). “
Per il monitoraggio e l’attuazione dell’accordo verrà quindi costituito un comitato misto, composto da due membri di nomina ministeriale e da due membri designati, rispettivamente, uno dal Comune e uno dalla Provincia, presieduto da uno dei componenti nominati dal Ministero. Le parti si sono impegnate a ricercare adeguate forme di partecipazione e coinvolgimento, oltre che dei soggetti sottoscrittori del presente accordo, anche di ulteriori soggetti pubblici e privati, attivi sul territorio, in conformità alle finalità istituzionali di valorizzazione. Le parti si sono anche impegnate a “verificare se esistono le condizioni per estendere al patrimonio archeologico, storico e antropologico dei Comuni delle aree territoriali circostanti nonché di Fondazioni ed enti, le finalità, gli obiettivi e gli strumenti del presente accordo di valorizzazione”.
“Un accordo molto importante che spero divenga modello e riferimento per le altre città italiane per garantire, indipendentemente dalla proprietà, un’offerta integrata dei beni culturali, mettere in atto forme innovative di promozione dei musei e migliorare il coordinamento nelle politiche di gestione del patrimonio culturale”. “Comincia oggi un dialogo che mette al primo posto – ha dichiarato il ministro Franceschini – la valorizzazione dei beni archeologici, storici e artistici della città di Ravenna. Questa collaborazione permetterà di sperimentare, tramite iniziative e attività culturali, forme innovative di promozione che possano far conoscere ancora di più le bellezze artistiche di questa città e migliorare la crescita turistica di questo territorio”.