Un uomo e una donna che si baciano, sdraiati sui letti triclinari durante un banchetto: sono loro i “casti amanti” ai quali è intitolata una delle domus più famose degli scavi archeologici di Pompei. Per celebrare in splendore la prossima ricorrenza di San Valentino, la festa degli innamorati, la Domus dei Casti Amanti sarà aperta per un weekend – dall’11 al 14 febbraio – e visitabile esclusivamente su prenotazione.
Riportata alla luce del 1987, la domus è stata aperta al pubblico solo per 8 mesi (anche in quella occasione solo su prenotazione) nel 2010 e da allora, trattandosi di uno scavo ancora in lavorazione, è rimasta interdetta alle visite. Giovedì 9 febbraio saranno in perlustrazione il Ministro Franceschini e Corina Cretu – commissario europeo per gli Affari Regionali che ha la supervisione sul Grande progetto Pompei – per verificare lo stato dell’arte del Piano da 105 milioni di euro cofinanziato dall’Unione Europea. Poi, sarà possibile per pochi giorni visitare la domus in gruppi di 20 persone nel weekend di San Valentino. Il cantiere riaprirà poi alle sue opere e il complesso sarà tutto chiuso fino al 2020, data di presunta ultimazione dei lavori. Il primo step sarà il progetto esecutivo di restauro e di riconfigurazione delle scarpate della zona non scavata, che incombe sull’edificio antico, posto nella Regio IX, insula 12. Quella stessa zona, dove – qualche decina di metri più avanti – nel novembre 2010 crollò la Schola Armaturarum.
La domus – in realtà – non è solo un’abitazione: si tratta infatti di quasi un intero quartiere, con diverse residenze e un panificio per circa 3.000 mq complessivi che saranno resi visitabili nei prossimi anni. Il complesso comprende la Casa-panificio dei Casti amanti, la Casa del Primo Cenacolo colonnato, quella del Secondo Cenacolo, due botteghe e la Casa dei Pittori a Lavoro. All’interno delle stalle scheletri di asini e muli, gli animali che servivano per far lavorare le macine del panificio e trasportare il pane in giro, nella Casa dei Pittori pitture non ancora terminate, sospese proprio a casa dell’eruzione.
Nelle prossime settimane, Massimo Osanna- il direttore della soprintendenza – dovrà approvare il progetto redatto dalla B5 srl di Francesca e Ugo Brancaccio. A fine marzo, a cura di Invitalia, che è centrale di committenza, verrà pubblicata la gara per l’assegnazione dei lavori, che dovrebbero quindi cominciare tra ottobre e novembre 2017. Secondo il piano, per il quale sono previsti investimenti da 10 milioni di euro, per poter visitare la Casa dei Casti Amanti bisognerà attendere la fine del 2020.
In un futuro, si spera non troppo lontano, chi entrerà agli scavi di Pompei troverà il cancello aperto su via dell’Abbondanza, à potrà salire le scale metalliche che conducono alle passerelle, e guardare il panificio e le stanze affrescate, così come il giardino porticato, dall’alto, con una visione si due livelli.