Italia CreativaItalia Creativa - Ph. Geppy Toglia

Il valore della cultura: è questo il tema sul quale si è concentrata la seconda edizione del rapporto “Italia Creativa“, realizzato da Ernst&Young con il supporto delle associazioni di categoria, guidate dal Mibact e dalla Siae. Il ministro dei Beni e delle Attività culturali Dario Franceschini, sul palco della Triennale di Milano, ha tratto le conclusioni in questi termini: “Io penso davvero – ha detto il ministro – che sia venuta emergendo una consapevolezza, che è uscita dai confini di chi si occupa di cultura, ossia che questo è uno dei settori trainanti la crescita del nostro Paese”.

Un traino che si manifesta nei numeri, relativi all’anno 2015, cha parlano del sistema culturale come del terzo settore per occupazione in Italia, con 47,9 miliardi di euro di valore e oltre un milione di lavoratori. “Il dato fondamentale – ha spiegato Donato Iacovone, amministratore delegato di Ernst&Young Italia – è che questo settore della cultura e della creatività cresce in termini di fatturato più del Pil, il doppio del Pil, sia in termini di valore sia in termini di occupazione, quindi questo è sicuramente un dato positivo che emerge, di vitalità di questo settore, che fa ben sperare anche per il 2017 e per i prossimi anni”.

E delle prospettive di crescita future ha parlato il presidente della Siae Filippo Sugar: “La ricerca di quest’anno – ha detto – cerca di guardare oltre e si chiede che cosa potrebbe accadere nei prossimi anni se seguiamo una serie di strategie importanti per questo settore, in un rapporto costruttivo tra pubblico e privato, dove potrebbe arrivare il nostro settore in questo Paese? Questo è il dato più eclatante, perché c’è sullo sfondo la possibilità di aumentare il giro d’affari di un terzo, quindi di raggiungere oltre settanta miliardi, ma soprattutto di creare 500mila posti di lavoro in più in Italia”.

Secondo i rappresentati del mondo creativo – e sul palco accanto a storiche figure come il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri c’era anche un musicista come Manuel Agnelli – occorre combattere due nemici principali: la pirateria e il value gap, ossia il divario tra quanto viene generato dai contenuti creativi in rete e quanto viene effettivamente riconosciuto ai creatori di questi stessi contenuti. Per questo il ministro Franceschini ha ricevuto una lettera da parte delle associazioni di categoria, nella quale si chiede sostegno al governo in queste battaglie, per poter fronteggiare le sfide di colossi internazionali come Google o Facebook.

“Oggi che l’Europa non ha e non avrà il Regno Unito al suo interno – ha concluso il ministro – deve avere la consapevolezza che se gioca non in difesa, ma all’attacco, e se la finiamo di ragionare in ottica di cinema italiano contro cinema francese, la musica italiana contro la musica tedesca, ma ragioniamo come mercato integrato, siamo il più forte mercato di contenuti del mondo, possiamo andare dagli Over the Top mostrando dei muscoli che nessuno ha nel mondo”.

Fonte: ASKA.IT