A cura di Giorgio Andrian – “Non mi aspettavo di trovare una biodiversità così ricca quassù!” con queste parole il dr. Gerard Heiss, esperto tedesco inviato dall’IUCN, ha concluso la “field mission” nel Parco Naturale della Sila, per valutare la candidatura inviata dall’ente Parco lo scorso gennaio per l’inserimento dei suoi territori nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Anche a lui l’altopiano calabro ha fatto lo stesso effetto che fa a tutti i visitatori la prima volta che si inerpicano lassù: “sembra un lembo di Finlandia, ma siamo nel mezzo del Mediterraneo!” ha chiosato il Direttore del Parco Nazionale, il dott. Michele Laudati.
La missione è iniziata con un incontro pubblico, il 3 ottobre, alla sede del Parco di Lorica: la sala è rimasta straripante di persone interessate per tutta la mattinata, molti ascoltavano ma la maggior parte ha voluto contribuire attivamente al dibattito, intervenendo con proposte e domande. “Abbiamo lavorato molto bene con tutto il territorio e questa ne è la dimostrazione” ha quindi affermato il Commissario Straordinario del Parco, la Prof.sa Sonia Ferrari, rispondendo ai giornalisti arrivati appositamente da varie città della Calabria.
Per i successivi quattro giorni lo staff del Parco ha accompagnato l’esperto a vedere più locations possibili dell’area candidata, assieme al gruppo di esperti (il Prof. Spampinato, botanico, il Prof. Cosentino, geologo, il Prof. Mercurio, forestale, il Prof. Audisio, entomologo e il dott. Sorace, ornitologo) messi in campo da Agriconsulting, la società di Roma che ha curato la preparazione del dossier e rappresentata dalla dott.sa Reggiani. “E’ stato un bellissimo lavoro di squadra”, ha raccontato il dr. Andrian, esperto UNESCO e coordinatore del gruppo di lavoro, rispondendo alle domande dei giornalisti; “stiamo lavorando assieme da più di un anno e siamo riusciti a consolidare scientificamente la tesi di base della candidatura, che è stata costruita sulla base dei criteri viii, ix e x delle Linee Guida Operative della Convenzione del Patrimonio Mondiale”. Si tratta dei criteri ‘geologico’ (viii), ‘ecologico’ (ix) e ‘biologico’ (x), sulla base dei quali la proposta silana verrà valutata preventivamente dal panel di esperti dell’IUCN, per conto del Comitato del Patrimonio Mondiale.
Il dr. Heiss ha controllato dettagliatamente tutte le informazioni contenute nel dossier (che si era studiato approfonditamente prima della missione) e ha rivolto moltissime domande al Parco così come agli esperti: un vaglio davvero dettagliato, alla ricerca di lembi di naturalità in un territorio che la mano dell’uomo ha plasmato da almeno duemila anni. Mission impossible? Lo sapremo presto: già prima della fine dell’anno, IUCN farà sapere ai proponenti il proprio primo responso, cui il Parco Nazionale della Sila, e l’Italia che l’ha candidata, dovranno essere pronti a rispondere!