ICCROM ha presentato sul proprio sito i risultati de “Climate.Culture.Peace”, attività che ha visto al lavoro numerosi esperti in materia, che si sono alternati proponendo presentazioni, discussioni e spettacoli, per rivolgere quindi ha rivolto lo sguardo al futuro per delineare strategie che facciano leva sui processi del patrimonio culturale e naturale per un’azione climatica equa e inclusiva.
Gli esperti sono stati invitati ad aiutare a identificare gli attori chiave, i fruitori e i beneficiari, così come i settori che hanno bisogno di collaborare per l’attuazione di tali strategie. L’ultima sessione è stata anche caratterizzata da una serie di interventi “Ignite Talks”, che hanno condiviso esempi stimolanti di ricerche e iniziative innovative per orientare la discussione. Le riflessioni condivise durante questa sessione sono state immortalate in tempo reale da un artista, Christopher Malapitan, permettendo di visualizzare i percorsi basati sulla cultura per una pace duratura, la riduzione del rischio di disastri e l’azione per il clima.
LE SUGGESTIONI
Ignite Talks – Da un caso di studio in Turchia dove la conoscenza tradizionale sta aiutando a sviluppare una città sostenibile ed ecologica all’azione dei giovani per la gestione dei rifiuti sulle spiagge del Kenya, gli esempi basati sul luogo condivisi durante gli interventi hanno offerto uno sguardo a un futuro più vivibile.
Walking Seminar – Per rinvigorire la ricerca sull’azione per il clima basata sul patrimonio, il professor Nick Shepherd, dell’Università di Aarhus e dell’Università di Pretoria, ha condiviso la sua idea del walking seminar, un esperimento di apprendimento per livellare le gerarchie esistenti, offrendo un campo di gioco uniforme per la ricerca basata sulle prove, coinvolgendo tutti i possibili attori e le parti interessate.
Mappatura Partecipativa – Hindou Oumarou Ibrahim, presidente dell’Associazione delle donne e dei popoli indigeni del Ciad, si è unita a noi come parte del gruppo di esperti per condividere il suo lavoro critico di mappatura partecipativa, che combina conoscenze tradizionali e “scientifiche”, colmando il divario tra ciò che accade sul campo e le decisioni prese a livello internazionale.
Infrastrutture critiche – La Dott.ssa Erminia Sciacchitano, Consigliere per le Relazioni Multilaterali per il Gabinetto del Ministro, Ministero dei Beni Culturali Italia, ha sottolineato che è fondamentale abbattere le barriere per l’azione sul clima per gli operatori e gli enti culturali, in quanto il patrimonio culturale fa parte delle infrastrutture critiche. Il cambiamento climatico deve essere affrontato in modo olistico, mettendo tutti intorno al tavolo per scambiare le proprie idee su come tutti possiamo accelerare l’innovazione.
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Fonte: ICCROM.org