Il mondo della cultura piange in questi giorni la scomparsa di Maria Costa, poetessa messinese morta all’età di 89 anni.
Nata nel dicembre del 1926 ha vissuto nel rione della Case Basse di Paradiso a Messina, la Costa nel 2006 il suo nome è stato iscritto nel registro dei “Tesori Umani Viventi” dall’Unità Operativa XXVIII – Patrimonio Unesco, Registro Eredità Immateriali della Regione Siciliana.
Nelle sue poesie ha raccolto immagini e memorie della collettività della città dello Stretto, distrutta nel terremoto nel 1908 ed era stata insignita del titolo dalla Commission per l’abilità ad addentrarsi nelle zone più oscure ed antiche della grande tradizione dialettale messinese e siciliana. A lei sono state dedicate negli anni numerose tesi di laurea ed un cortometraggio, “Come le onde”, realizzato dal giovane regista Fabio Schifilliti.
I suoi versi sono raccolti in diversi volumi tra i quali Farfalle serali (1978), Mosaico (1980), ‘A prova ‘ill’ovu (1989) e Cavaddu ‘i coppi (1993).
Nel gennaio di quest’anno, su iniziativa dell’assessore ai Beni culturali Carlo Vermiglio, la Regione Sicilia aveva deciso di riconoscere a Maria Costa un vitalizio in ossequio ai parametri della Legge Bacchelli per gli artisti di chiara fama.