Il prossimo 16 novembre, la Convenzione per la protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale celebra i primi 50 anni dalla sua adozione. Quanta strada è stata percorsa da allora, quali sono stati i risultati e quali criticità abbiamo imparato a riconoscere, prevenire e risolvere in questo mezzo secolo, quale direzione ha preso il lavoro del Comitato del Patrimonio Mondiale e su quali scenari è necessario che i professionisti del settore si impegnino, nel breve, medio e lungo periodo?
L’UNESCO, per dare valore a questo momento, ha lanciato un programma della durata di un anno per stimolare profonde riflessioni sul futuro del patrimonio intitolato “I prossimi 50: il patrimonio mondiale come fonte di resilienza, umanità e innovazione”.
Eventi, campagne e iniziative forniranno uno spazio di dialogo ed esplorazione sul ruolo del patrimonio mondiale e del patrimonio non elencato di fronte alle sfide globali. Eminenti esperti e luminari di diversi campi, tra cui la scienza e le scienze sociali e umane, saranno invitati a immaginare il Patrimonio Mondiale nel suo 100° anniversario.
I nodi del confronto saranno eterogenei:
- Modi concreti e innovativi per salvaguardare il patrimonio di fronte ai cambiamenti climatici
- Modelli di turismo sostenibile a vantaggio dei siti e delle comunità locali
- Conciliazione tra conservazione e sviluppo urbano e rurale
- Contributo e minacce delle nuove tecnologie alla protezione e promozione del patrimonio nei prossimi 50 anni
- Applicazione delle lezioni apprese durante la pandemia di COVID-19 ai futuri sforzi di conservazione
- Il ruolo del patrimonio culturale e naturale per affrontare le crescenti sfide ambientali e sociali del nostro tempo.