“L’iniziativa del Presidente Renzi di coinvolgere Hollande e Merkel sull’idea di un piano europeo straordinario per la Cultura colma un vuoto di anni nelle politiche dell’UE”. Così il ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, si è espresso in merito al vertice di Ventotene che si è tenuto ieri.
Il Ministro ha sottolineato come sia “del tutto evidente il ruolo che la Cultura può e deve svolgere rispetto non soltanto all’integrazione tra i paesi dell’Unione ma più direttamente rispetto alla costruzione di una comune identità europea, miglior antidoto ai populismi nazionali e ai rigurgiti antieuropeisti. Eppure sia in termini di risorse che di centralità nelle scelte strategiche, la Cultura è stata la grande assente. Il Piano Juncker può diventare lo strumento per intervenire in molti settori, dalla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, al turismo legato all’arte, al finanziamento delle industrie culturali e creative. L’Europa divisa in singoli Stati è debole anche nei settori su cui unita è invece in assoluto l’area più forte al mondo: penso ai contenuti culturali, dal cinema, all’audiovisivo, alla musica all’arte contemporanea. Tra i tanti effetti negativi la Brexit può spingerci a creare un unico mercato di contenuti culturali alternativo e in molti settori più forte di quello di tradizione anglosassone. Ma questo passaggio richiede un forte impegno dell’Ue e dei governi nazionali. Non si può più perdere tempo: il terrorismo internazionale vuole cambiare i nostri stili di vita, contrastare il dialogo tra culture e identità diverse, spingerci verso la paura e la chiusura. In Italia noi abbiamo dimostrato che questa scelta di investimenti in cultura si può fare e porta crescita è ricchezza, come si vede anche dai dati straordinari de turismo in questo 2016. Il bilancio del mio ministero nel 2016 è cresciuto del 37% rispetto al 2015; il miliardo de Cipe per i Beni Culturali; la nuova legge sul cinema; la scelta compiuta dal Presidente Renzi di accompagnare 1 euro per la sicurezza a 1 euro per cultura. Se l’Europa intera imboccherà questa strada, la forza di questa scelta diventerà dirompente e potrà cambiare davvero in tempi brevi il futuro di tutti”.
Fonte: MiBACT