Venerdì 19 giugno si è tenuto il secondo webinar deI ciclo webinar organizzato e promosso dal Centro del Patrimonio Mondiale dal titolo “Re-thinking Urban Heritage for Recovery and Resilience“, inserito nel contesto del World Heritage Cities Programme.
All’incontro ha preso parte Carlo Francini, site manager del sito Centro Storico di Firenze Patrimonio Mondiale e responsabile delle relazioni con UNESCO per il Comune di Firenze, nonché coordinatore scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale.
Tema dell’intervento di Francini è stato un aspetto molto particolare che accomuna il centro storico di Firenze e numerose città Patrimonio Mondiale del mondo: le aree verdi ed il paesaggio naturale, che contribuiscono al benessere della comunità, sia dal punto di vista della salvaguardia della salute pubblica che da quello del mantenimento della salute psicofisica delle persone.
La città di Firenze nel tempo è stata eletta a simbolo del Rinascimento italiano, per la sua eccezionale attività artistica e culturale ma anche per la presenza dei suoi musei, delle chiese e dei palazzi storici. Firenze viene essenzialmente percepita come una “città di pietra”, composta da un susseguirsi di costruzioni monumentali.
Però, secondo alcuni studi condotti dall’Università di Firenze, nel perimetro del Centro Storico ci sono circa 380 parchi e giardini, purtroppo quasi sempre inaccessibili perché allocati all’interno di dimore storiche private. Restano disponibili alla pubblica fruizione quindi davvero poche aree verdi: in un simile contesto, sussiste anche una difficoltà di comunicazione fra i diversi enti e stakeholders proprietari di queste aree, il che rende complessa la loro gestione.
L’emergenza causata dal Covid19 ha portato prepotentemente alla luce quanto sia urgente la possibilità dei cittadini di poter avere accesso a queste aree verdi. “Anche per questo, attualmente ci stiamo occupando di rendere accessibili questi spazi, per sostenere il benessere della comunità locale , sia che si parli di residenti che dei così detti city-users. – ha spiegato Francini –La recenteriapertura degli spazi culturali, dopo il Covid, ha visto un grande successo di parchi e giardini, come i Giardini di Boboli, il cui numero di visitatori è pari a quelli dei musei.
Il nostro contributo in questa direzione è il tema del progetto “Florence Greenway”, che cerca di collegare tre itinerari separati che attraversano le aree verdi nel sito Patrimonio Mondiale, connettendo giardini e monumenti di grande significato, come il Museo Bardini, Villa Bardini con il suo giardino, il Belvedere della Fortezza e i Giardini di Boboli.”
Gli itinerari verdi dell’area dell’Oltre Arno fiorentino, invece, connettono due siti Patrimonio Mondiale: il centro storico di Firenze e le Ville Medicee, coinvolgendo nell’itinerario le componenti di Villa del Poggio Imperiale e il Giardino di Boboli.
La Greenway è un percorso di circa 15 chilometri, che vuole incrementare la consapevolezza su questi itinerari unici, che valorizzano il paesaggio e le colline del territorio d’Oltrarno, a sud del sito Patrimonio Mondiale, a partire dal Viale dei Colli, le rampe e il Giardino di Boboli. Secondo il Piano del Progetto vengono incluse al suo interno le attività di restauro e manutenzione, la creazione di una specifica segnaletica e la produzione di materiale informativo.
“Così strutturato, il progetto Greenway è stato inserito nel Piano di Gestione del sito Patrimonio Mondiale Centro Storico di Firenze, all’interno dell’area tematica “Management of Tourism System” ed è legato ai Sustainable Development Goals. – ha proseguito il site manager del capoluogo toscano- Inoltre, abbiamo pianificato di lavorare nei prossimi mesi all’implementazione del progetto, estendendo l’itinerario al sistema di strade che attraversano le colline che abbracciano le colline d’Oltrarno intorno intorno Firenze.
In questa ottica sarà possibile rafforzare il significato dei territori che circondano la città secondo l’approccio dello Historic Urban Landscape.
L’Università di Firenze e il nostro laboratorio congiunto “Heritage and Research Lab” focalizzeranno sempre più il loro lavoro sul tema del paesaggio e sullo studio e attuazione dell’itinerario Greenway come azione strategica del Centro storico di Firenze nel prossimo aggiornamento della direzione del Piano di Gestione.”
Due le sollecitazioni che nascono dal racconto della buona prassi di Firenze: come possiamo integrare il concetto di benessere e la gestione del Patrimonio Mondiale? I site manager come possono fare a formulare e adottare le strategie di valorizzazione del coinvolgimento alle comunità locali per aumentare la consapevolezza del ruolo del patrimonio comunale come elemento essenziale di benessere per le comunità?