Check-up energetici, diagnostica e restauro laser, protezione antisismica: l’alta tecnologia per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale al centro del protocollo d’intesa firmato da Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), e da Federico Testa, presidente dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).
L’accordo – che avrà durata triennale – permetterà di avviare progetti per la valutazione dell’impronta energetica degli edifici storici e di individuare adeguati interventi di efficientamento che – secondo le stime ENEA – potrebbero abbattere fino al 30% i consumi per la climatizzazione e tagliare fino al 40% quelli per l’illuminazione grazie all’installazione di lampade a LED e all’impiego di tecnologie di smart lighting.
“Il protocollo d’intesa per tagliare la bolletta energetica di musei e palazzi storici stabilizza, inquadra e rende permanente – ha sottolineato il Ministro Dario Franceschini – il rapporto tra ENEA e MiBACT. Penso davvero che ci sia un terreno enorme su cui lavorare per potenziare l’uso delle nuove tecnologie in progetti di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Un primo museo dove sperimentare l’efficacia di questo accordo potrebbe essere la Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma: un luogo stupendo, con ambienti molto ampi, dove la bolletta energetica rappresenta storicamente un costo elevato. Coniugare tutela e ricerca scientifica – ha concluso il Ministro – è la chiave per affermare il primato italiano nel mondo”.
“L’accordo siglato con il MiBACT – commenta Federico Testa Presidente dell’ENEA – apre a ricerca e innovazione la tutela del patrimonio culturale italiano, che avrà così a disposizione centri di ricerca altamente qualificati, personale esperto, laboratori, infrastrutture e strumentazioni all’avanguardia. In particolare, collaboreremo per ottimizzare i consumi energetici di musei e palazzi storici come stiamo già facendo a Roma per Palazzo Montecitorio. Questo permetterà di liberare risorse economiche da reinvestire nella valorizzazione dei beni culturali”.
Tra i settori più energivori della Pubblica amministrazione, il complesso dei musei nazionali paga ogni anno una bolletta energetica pari a circa 250 milioni di euro, con consumi in salita del 50% rispetto agli anni ’80. A gravare maggiormente sul fabbisogno di energia degli oltre 5 mila luoghi della cultura italiani – tra musei, palazzi storici e aree archeologiche – sono soprattutto illuminazione, climatizzazione, sicurezza e ICT, servizi essenziali che vanno riprogettati per ridurre i consumi e garantire il massimo del comfort ambientale per una migliore conservazione e fruizione delle opere d’arte e delle strutture architettoniche stesse.
In campo energetico, l’accordo non riguarda solo interventi di efficienza e sistemi ICT per la gestione energetica dei beni artistici, ma anche la diffusione di tecnologie allo stato dell’arte per l’utilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio il cosiddetto fotovoltaico “invisibile”, una sorta di pellicola integrabile nel complesso architettonico e paesaggistico, che potrebbe sfruttare l’elevato irraggiamento solare negli oltre 1.600 ettari di aree archeologiche, di cui l’80% al centro-sud. Previste inoltre, attività di alta formazione e azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico verso i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte, che possono garantire un’ulteriore contrazione dei consumi dell’8%.
Sul fronte della protezione antisismica, l’ENEA utilizzerà sistemi non invasivi per valutare la vulnerabilità delle strutture architettoniche e delle opere d’arte, sia in esposizione che nel trasporto. È previsto inoltre l’utilizzo di modelli informatici per la stima dell’impatto sui monumenti dell’inquinamento atmosferico e della variazione climatica.
Per cercare di superare uno dei principali ostacoli alla riqualificazione energetica dell’edilizia storica e monumentale, ovvero la scarsità di risorse pubbliche, l’ENEA avrà anche il compito di supportare il MiBACT nell’individuazione delle opportunità di finanziamento e incentivazione, come ad esempio il ricorso a società che effettuano gli interventi di efficienza energetica (ESCo), assumendosi rischio e gestione dell’investimento; forme di Partenariato Pubblico-Privato (PPT); Finanziamento Tramite Terzi; Conto Termico 2.0; Ecobonus del 65%; fondi nazionali e Ue.
Fonte: MiBACT