Torna il 21 maggio “La notte dei Musei”: un’ apertura straordinaria di tre ore, oltre il consueto orario, al prezzo simbolico di 1,00 euro (salvo le gratuità previste per legge) per musei, monumenti, palazzi, gallerie pubbliche – con l’adesione di diverse realtà private.
L’iniziativa, giunta alla dodicesima edizione, è posta sotto il patrocinio del Consiglio d’Europa, dell’UUNESCO e dell’ICOM e, al fine di valorizzare l’Identità culturale europea, e si colloca tradizionalmente a ridosso dell’International museum day, evento annuale promosso dall’ICOM fin dal 1977 e rivolto alla valorizzazione dei Musei e del Patrimonio culturale. Alla precedente edizione hanno aderito oltre 3000 musei distribuiti in 30 nazioni europee. Per celebrare la Notte dei Musei, gli Istituti aderenti all’iniziativa (guarda il programma) integreranno il tradizionale percorso di visita con l’apporto di tutte le arti (teatro, musica, letteratura, cinema ecc.) grazie a mostre ed esposizioni temporanee, performances, percorsi di visita studiati ad hoc ed eventi transculturali.
L’art. 1 del “Decreto Musei” del 23/12/2014 per il quale “Il museo è una istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo. È aperto al pubblico e compie ricerche che riguardano le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente; le acquisisce, le conserva, le comunica e le espone a fini di studio, educazione e diletto, promuovendone la conoscenza presso il pubblico e la comunità scientifica.” vuole porre il museo al centro di una parte della vita culturale importante dell’Italia e – visti i risultati delle aperture straordinarie o delle “Domeniche al museo” non è difficile intuire che i cittadini, quanto i turisti, ne apprezzino le peculiarità. La domanda sorge spontanea: se l’iniziativa del 21 maggio diventasse qualcosa di più di una liaison di una notte sola?