– Giacomo Bassi, presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco: “Sono patrimonio dell’umanità e l’umanità si sposa e ascolta musica. Quando ci sono le condizioni di preservazione e sicurezza io sono d’accordo”
Continua la diatriba sull’utilizzo diversificato dei beni monumentali italiani, in particolar modo rispetto all’uso di siti archeologici come “quinta scenografica” di eventi. Dopo l’apertura degli scavi di Pompei ai concerti rock, adesso sarà possibile “Dirsi di sì davanti alle maestose colonne del Tempio di Nettuno e poi brindare davanti al Tempio di Hera, quello che tutti a Paestum chiamano ‘la Basilica’, magari dopo essersi assicurati un servizio fotografico da urlo tra le rovine patrimonio dell’Umanità.”. A spiegarlo è stato lo stesso direttore del sito Gabriel Zuchtriegel, impegnato da un anno nel rilancio del sito archeologico patrimonio dell’UNESCO.
Il sito verrà aperto ai matrimoni civili, con regolamento e tariffario – si parte da 200 euro per le foto e da 2.000 per il rito civile – e la svolta è stata resa possibile da una modifica al regolamento comunale in via di approvazione. Come spiegato all’agenzia ANSA, “tutela e fruizione sono e rimangono la priorità”. E “tutti gli introiti verranno riversati proprio su ricerca e manutenzione”.
“Non vogliamo fare concorrenza agli alberghi, ma contribuire alla crescita del territorio” ha insistito il trentasettenne direttore degli scavi, “Paestum punta sui tanti stranieri che negli ultimi anni scelgono il Cilento per sposarsi. Se con questi soldi potremo pagare magari anche la borsa di ricerca per un giovane archeologo credo sia una cosa buona”. Il sito è stato aperto ai sopralluoghi dei wedding planner internazionali e – a quanto pare – ci sarebbero già richieste per il 2017.
A dire la sua sul tema Giacomo Bassi, presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, che si è espresso favorevolmente. “I luoghi della cultura sono di tutti, non è un caso che l’UNESCO li definisca patrimonio dell’umanità. – ha spiegato – A mio parere è un bene sia aprire a diversi utilizzi che aprire quanto più possibile al pubblico, lì dove ovviamente ci siano garanzie di tutela e preservazione. Se una soprintendenza, e penso nello specifico a quella di Napoli che ha accordato il permesso di tenere presso l’anfiteatro degli Scavi di Pompei concerti rock, Elton John e David Gilmour a luglio, ha decretato che non vi è alcun pericolo per il bene io sostengo la tesi che queste iniziative ricadano nelle buone prassi per una corretta modalità di gestione e valorizzare del nostro Patrimonio.”