Si è concluso sabato mattina Ravello Lab-Colloqui Internazionali (25-27 ottobre 2018), quest’anno incentrato sul tema INVESTING IN PEOPLE INVESTING IN CULTURE.
L’iniziativa, a cura di Federculture e del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, è giunta alla XIII edizione e rappresenta l’occasione per discutere delle connessioni tra cultura e sviluppo e delle azioni in essere e da intraprendere al fine di rafforzare e rendere proficuo tale legame per i cittadini. Ravello Lab 2018 rientra nel Programma MiBAC per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.
Ravello Lab si avvale del sostegno del MiBAC, di Confindustria, della Rappresentanza italiana della Commissione Europea e della Camera di Commercio di Salerno e del patrocinio di: Segretariato Generale del Consiglio d’Europa, CNEL, Conferenza delle Regioni, ANCI, UPI, UNIONCAMERE, Assessorato all’Istruzione e alle Politiche Sociali della Regione Campania e Provincia Salerno. Media partner sono Il Giornale delle Fondazioni, QA Turismo cultura e arte e AGCULT.
Come per le due ultime edizioni Ravello Lab ha ottenuto il riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica.
La formula consolidata di Ravello Lab ha previsto una sessione plenaria di apertura ed una di chiusura. L’intera giornata centrale invece è stata articolata in due panel tematici, quest’anno dedicati a “La partecipazione dei cittadini alla cultura” e “L’impatto economico e sociale dell’impresa culturale”, rispettivamente coordinati dall’ambasciatore Francesco Caruso e dal professore Pierpaolo Forte. Vi hanno partecipato oltre 60 esperti, studiosi ed operatori italiani ed europei, chiamati a fornire un contributo di analisi e di proposte sulla base di esperienze concrete.
In particolare nel Panel 1 l’attenzione è stata focalizzata sulla Convenzione di Faro – sottoscritta nel 2013 e ad oggi non ancora ratificata dall’Italia – sulla partecipazione dei cittadini alla fruizione e alla gestione del patrimonio culturale, materiale e immateriale che genera coesione, rafforza le comunità, favorisce l’integrazione e aumenta il benessere e la qualità della vita.
Nel Panel 2 si è discusso di imprese culturali “accountable”, della conoscenza e dell’implementazione di modelli di valutazione delle performance, e di come queste ultime possano costituire un decisivo strumento a supporto della governance pubblica del patrimonio culturale per promuovere pratiche gestionali innovative e sostenibili in modo che generino valore economico e sociale.
Entrambi i panel si sono avvalsi dell’apporto dell’Assessore Regionale all’Internazionalizzazione, Start up e Innovazione tecnologica, Valeria Fascione.
Al termine dell’esposizione delle conclusioni dei due panel si è svolta una tavola rotonda nella quale sono intervenuti: Alfonso Andria Presidente CUEBC e Comitato Ravello Lab; Andrea Cancellato Presidente Federculture; Antonello Grimaldi Dirigente Unità di Supporto Specialistico Comunicazione, Relazioni Esterne e Stampa-Consiglio Regionale Lombardia; Renzo Iorio Presidente Gruppo Tecnico Cultura e Sviluppo Confindustria; Don Antonio Loffredo Parroco Basilica Santa Maria della Sanità a Napoli, che ha affascinato i presenti con il racconto della sua esperienza alla guida di un gruppo di giovani dei quali ha favorito l’inclusione nel circuito produttivo e sociale.
“Ci auguriamo – dichiara Andrea Cancellato, Presidente di Federculture – che il frutto delle riflessioni di Ravello Lab riferito al profilo dell’impresa culturale orientata alla pubblica fruizione sia accolto dal Ministro Bonisoli nei decreti attuativi che dovranno disciplinare le norme riferite all’impresa culturale e creativa, introdotte nel nostro ordinamento con la legge di bilancio 2018”.
“Ancora una volta la community di Ravello Lab – ha affermato Alfonso Andria – si conferma laboratorio di suggestioni e concrete idee progettuali, poggiate su una solida base di contenuti qualificati. Il compito che ci attende, secondo la modalità di lavoro ormai consolidata, è l’elaborazione delle “Raccomandazioni”, da presentare all’attenzione dei decisori locali, regionali, nazionali ed europei. In particolare insisteremo sulla opportunità della costituzione di un Osservatorio dei Beni Culturali UNESCO, allargato al patrimonio minore, e indagheremo oltre che sul patrimonio materiale ed immateriale anche su quello digitale quale strumento di approccio alla fruizione da parte delle giovani generazioni”.
“Fare impresa in cultura – ha dichiarato l’On. Lucia Borgonzoni, Sottosegretario al MiBAC, nel concludere la tregiorni – con l’obiettivo di creare crescita economica e maggiore coesione sociale è la sfida che attende il Ministero impegnato a garantire la tutela e la valorizzazione delle risorse culturali diffuse sui territori. Siamo infatti convinti che affrontare il tema della gestione sostenibile del nostro immenso patrimonio culturale alimenti una nuova domanda di servizi creativi in grado di generare nuove imprese, anche nel Terzo Settore, e nuova occupazione”.