Ravenna vuole il nono monumento Unesco: l’amministrazione ha chiesto che la zona dantesca sia inserita tra i patrimoni dell’umanità e la richiesta è già stata indirizzata alla presidenza nazionale della commissione Unesco.
La comunicazione è stata inoltrata grazie ad una lettera del sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci, firmatario assieme all’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni, al responsabile del Centro minore conventuale dei frati francescani Egidio Monzani, al presidente della Fondazione della Cassa di Risparmio di Ravenna Lanfranco Gualtieri e al presidente della Cassa di Risparmio di Ravenna Antonio Patuelli; a questa seguirà un’altra lettera di sostegno alla proposta del Soprintendente alle Belle Arti Giorgio Cozzolino.
“Alcune settimane dopo la conclusione del 2015, che ha visto la nostra città nominata Capitale Italiana della Cultura ed impegnata nelle celebrazioni del 750esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri, siamo con la presente a richiedere il suo sostegno e la sua collaborazione per un progetto basato a Ravenna, ma con ampie connessioni nazionali ed internazionali. Ravenna custodisce le tracce spirituali e materiali della presenza di Dante Alighieri in un contesto urbano che già dal secolo scorso è stato denominato “zona del silenzio” e che, ancora oggi, è uno degli spazi più visitati e più amati, non solo dai ravennati.” ha scritto Matteucci.
Nella “zona del silenzio” sono collocate la Tomba del Sommo Poeta ed il Quadrarco di Braccioforte, gli antichi Chiostri Francescani sede del Museo e del centro dantesco dei Frati Minori Conventuali , la Basilica di San Francesco (dove fu celebrato il funerale di Dante) con il suo sagrato e la sua piazza. Si tratta di una delle zone più suggestive della nostra città, segno identitario e culturale di un lascito che travalica il territorio ravennate ed assume valore universale, sede di numerose iniziative di grande spessore che tengono viva la memoria dell’opera di Dante e la declinano non solo con rigore scientifico, ma anche con passione contemporanea.
“L’inizio del 2016 per noi è anche momento di riflessione per l’avvicinarsi del settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta – conclude il Primo Cittadino – in preparazione del 2021 siamo a chiederle di voler fornire ogni suggerimento e consiglio che possa consentirci di giungere all’iscrizione della zona, nel Patrimonio riconosciuto di valore universale da parte dell’Unesco.”
Fonte: romagnanoi.it