La città di Genova si fa “visionaria”. E’ stato infatti presentato lo scorso 26 luglio in conferenza stampa il programma “Prè Visioni”, che riguarda la rigenerazione del quadrante del centro storico tra via Balbi, via Gramsci, Piazza Principe e via delle Fontane – un lavoro che per un anno impegnerà assessori, Urban Lab e Facoltà di Architettura. Tre i pilastri che sostengono il progetto: ambiente, sviluppo sociale e sviluppo economico.
L’area interessata è inserita nella buffer-zone del sito Patrimonio Mondiale genovese “Le Strade Nuove and il sistema dei Palazzi dei Rolli” e per questo dovrà essere rivalutato secondo i criteri UNESCO riguardanti la tutela delle strutture urbanistiche che fanno da cuscinetto al bene iscritto dal 2006.
Nel frattempo, però, il percorso – che prevede diverse fasi fra ideazione, progettazione e realizzazione – è iniziato lo scorso 23 aprile 2018 e si dovrebbe concludere con il raggiungimento dell’obiettivo nel giugno 2019. Esso vede coinvolti stakeholder e le associazioni del quartiere, interessati in un calendario di incontri lungo circa 2 mesi assieme ad assessori, Urban Lab e Facoltà di Architettura.
“Prè Visioni” riguarda la rigenerazione del Quartiere di Pré, nel quadrante del centro storico tra via Balbi, via Gramsci, Piazza Principe e via delle Fontane ed è stato definito un progetto di “rigenerazione sensibile”,
che vede la cooperazione tra la Scuola Politecnica dell’Università di Genova e il Comune di Genova: un lavoro che studenti e professionisti stanno portando avanti con una professionalità che ha già generato estremo interesse da parte di altri soggetti cointeressati nella risoluzione dei problemi del centro storico. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di sviluppare nuove relazioni tra i vari attori e una fattiva collaborazione che verrà sostenuta e coordinata dall’Assessorato Urbanistica del Comune di Genova e dalla Direzione di Urban Lab, al cui interno si incontreranno i vari soggetti (studenti, docenti, professionisti, associazioni) che collaboreranno per questo come per altri temi prioritari della Città.
Tra le tante idee del progetto, che si compone di quattro sezioni, una per ogni porzione di territorio, la demolizione di due edifici nella parte iniziale di via Prè, oggi nascosti dai ponteggi, con lo scopo di ricavarne due piazzette, in grado di di far penetrare la luce del giorno in una delle parti più strette e buie della strada. Un’altra ipotesi prevede di riadattare due stabili del comune, a uno a residenza universitaria e l’altro a centro multifunzionale.
Per quanto riguarda Palazzo Reale, destinato a diventare il cardine dell’intera operazione, la proposta è quella di cambiare lo sky line della piazza, spostando il mercato dello Statuto, la struttura liberty in ferro battuto e vetro dei primi del ‘900, in un’altra sede come, ad esempio, via Fanti d’Italia, area di snodo passeggeri compresa tra la fermata della Metropolitana e il capolinea dei bus, oggi poco “vissuta”.
“Le linee guida sono state illustrate alla Giunta, come primo step di lavoro fatto – ha sottolineato l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci –. Attualmente l’Amministrazione pubblica, continuando il lavoro in cooperazione con la Scuola Politecnica, sta valutando come trasformare lo studio sinora sviluppato in un progetto di fattibilità, con un cronoprogramma dei prossimi 3 anni e, ovviamente, con una programmazione degli indispensabili finanziamenti – pubblici e privati- per la realizzazione del progetto di rigenerazione”.
Renata Morbiducci, professore di Architettura Tecnica al Dipartimento Architettura e Design della Facolta’ di Architettura di Genova e saggia dell’assessorato all’urbanistica, evidenzia l’importanza dell’intervento: “Si tratta di un progetto pilota in cui l’innovazione, insieme ai tre pilastri della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, possano innescare processi virtuosi per riconquistare questa parte del centro storico che da troppi anni si trova in uno stato di abbandono”.
La zona di progetto si trova in un contesto con potenzialità e condizioni che rendono concretamente possibile la sua rigenerazione. Lo studio condotto nella Scuola Politecnica durante due corsi dell’ultimo anno della magistrale, di Edile e Architettura e di Ingegneria Elettrica, si è sviluppato su tre principali fasi: lo studio dello stato di fatto, l’individuazione di referenze virtuose per le preliminari proposte di intervento e le proposte per il progetto pilota.
Dopo l’analisi di inquadramento del quartiere si è passati alle indagini tecniche di dettaglio, che hanno valutato gli aspetti ambientali, urbanistici e sociali. L’analisi di dettaglio ha poi approfondito proprietà e caratteristiche degli immobili, valutandone destinazioni d’uso, epoca di realizzazione delle costruzioni e delle infrastrutture, stato di manutenzione e caratteristiche di dettaglio.
In sintesi si è deciso di suddividere il quartiere in quattro settori d’azione tutti caratterizzati dalle priorità di residenza e commercio e differenziati da una peculiarità in ogni singolo settore:
– copresenza di attività universitarie (Settore 1);
– presenza di importanti realtà culturali (Settore 2);
– esistenza di numerosi spazi aperti da valorizzare e sfruttare (Settore 3);
– vicinanza di luoghi di arrivo per i cittadini, ma soprattutto per i turisti (Settore 4).
Le proposte di “rigenerazione sensibile” del Quartiere di Pré sono la conseguenza delle analisi dello stato di fatto e dei suggerimenti delle referenze individuate, ma soprattutto sono il risultato della metodologia basata sui principi della sostenibilità e dell’innovazione, nella convinzione che questi “alleati” permettano di trovare soluzioni realistiche, fattibili e potenziali per realizzare le città sostenibili del prossimo futuro.
Lo studio prevede la creazione di poli di attrazione e condivisione che generino opportunità di incontro, sviluppo e valorizzazione nei settori della residenza, del tempo libero, del turismo e della cultura.
Prè Visioni è un progetto complesso: per la prima parte di analisi e prime ipotesi di lavoro, fondamentale è stato il supporto degli studenti di due corsi della Scuola Politecnica di Genova (prof. Morbiducci e Morini), per la parte operativa di rilevazione e analisi dello stato dei luoghi. Operativamente, a partire da settembre, nella sede di Urban Lab a villetta Di Negro – grazie al supporto di partecipazione delle associazioni di quartiere Osservatorio Prè Gramsci, La coscienza di Zena, Vivi Gramsci, Le Matriosche, della Sovrintendenza e dello staff di Palazzo Reale, e di tutti gli stakeholders che vorranno dare il proprio apporto per attuare questa azione di riqualificazione – si inizierà’ il vero lavoro operativo.
Fonte: Comune di Genova