“L’attenzione al patrimonio è una delle priorità di questa legislatura. Pompei è un luogo di eccellenza storica e archeologica, e anche di esemplari capacità di fruizione e valorizzazione che non sono meri strumenti di profitto, ma contribuiscono allo sviluppo dell’occupazione e alla rivalutazione delle numerose professionalità che il nostro Paese esprime”. Sono state queste le parole del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Alberto Bonisoli alla prima uscita pubblica nel ruolo di rappresentante di Governo, avvenuta la scorsa settimana a Pompei, in occasione della presentazione alla stampa del cantiere dei nuovi scavi alla Regio V.
“Sono Ministro, ma mi piace definirmi un lavoratore della cultura” ha dichiarato Bonisoli dopo aver plaudito il lavoro svolto dal Parco Archeologico e ha sottolineato “sia l’importanza di favorire l’inserimento di professionisti qualificati sia la necessità di assunzione con contratti ‘seri’, dunque a tempo indeterminato”.
Accompagnato dal Direttore del Parco Archeologico, prof. Massimo Osanna, e dal Direttore Generale del Grande Progetto Pompei Mauro Cipolletta, il Ministro ha potuto visitare il cantiere di scavo della Regio V e apprezzare la complessità e ricchezza dei ritrovamenti in corso, che fra vicoli e domus affrescate emergono dai nuovi scavi della Regio V e riconfigurano gli spazi urbani dell’antica città di Pompei. Tra gli ultimissimi rinvenimenti tre iscrizioni elettorali, ulteriori affreschi nella Domus dei delfini e un prezioso candelabro da un ambiente di soggiorno della Casa di Giove.
Partendo da Via Nolana e muovendosi in direzione nord sono stati al momento identificati in successione i seguenti ambienti:
LA PICCOLA FULLONICA
Un impianto produttivo forse una piccola fullonica (lavanderia) si affaccia all’ingresso di via di Nola
IL GIARDINO
A un livello superiore, vi è un ampio spazio aperto, probabilmente un giardino, con alcune anfore ancora in situ (al momento della scoperta). Al centro del giardino è emerso un pilastrino scanalato, con un grosso pezzo di lastra marmorea, che probabilmente in origine sosteneva un bacile di pietra (labrum) riutilizzato successivamente come piano d’appoggio.
Alcune radici di alberi sono state portate in evidenza attraverso la tecnica del calco in gesso. Il giardino confina a est con la Casa della Soffitta, a ovest con il vicolo recentemente denominato vicolo dei balconi, mentre a Nord è delimitato da quello che sembra un porticato, con almeno tre colonne e, sul retro, alcuni pilastri, con tracce di affresco, che sta emergendo.
L’ALCOVA e L’AFFRESCO DELL’ADONE FERITO
Verso Ovest, vi è l’ambiente che ha finora restituito l’unica pittura mitologica individuata nel cuneo, raffigurante l’ Adone ferito con Venere e amorini. Si trattava molto probabilmente di un cubiculum (stanza da letto), per la presenza su un lato dell’incasso destinato a ospitare la testata del letto.
GLI AMBIENTI DELLA CASA DI GIOVE
Nella porzione Ovest del cuneo è in corso di indagine una serie di ambienti verosimilmente riferibili alla Casa di Giove, già in parte scavata nell’Ottocento, (immediatamente a Sud e ad Est della Casa delle Nozze d’Argento).
Le indagini, ancora in corso, hanno permesso di individuare un ampio intervento di scavo attribuibile al Settecento, o ai primi anni dell’Ottocento, con una fossa circolare da cui si dipartono vari cunicoli.
Fonte: MiBACT