È stato firmato a Bologna, nella sede della Regione, dal presidente Stefano Bonaccini e dal presidente del Comitato Giovani Unesco Paolo Petrocelli un protocollo d’intesa per valorizzare, da un punto di vista culturale e turistico, le aree e i siti dell’Emilia-Romagna che sono patrimonio Unesco.
Obiettivo dell’accordo è quello di mettere insieme risorse e azioni per tutelare e promuovere le tante ricchezze culturali del territorio, ma anche di favorirne la conoscenza tra le giovani generazioni. Proprio partendo dai giovani, dalle idee e dalle competenze che possono offrire. Dopo la nascita ufficiale del Comitato Giovani – con lo scopo di supportare le attività dell’Unesco in Italia nel campo dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione attraverso la partecipazione attiva di giovani in iniziative ed eventi di rilevanza nazionale – anche in Emilia-Romagna si è costituito un Coordinamento territoriale, che è stato presentato pochi giorni fa alle istituzioni.
A livello nazionale il Comitato può contare su oltre duecento giovani, tra i venti e i trentacinque anni, tra cui studenti, ricercatori, professionisti, imprenditori e artisti provenienti da tutta Italia. La delegazione regionale, guidata dalla coordinatrice Nadia Monti, è composta da Veronica Balboni, Federico Ferrari, Sara Gentilini, Gilda Giancipoli, Valentina Manzotti, Lorenza Montaletti, Alessio Pecoraro, Monica Pradelli, Alessandra Todesco e Raffaella Zanotti. Si tratta di uomini e donne selezionati attraverso un apposito bando e impegnati in molteplici settori (ricerca, informatica, economia, arte, giornalismo, industria…).
Numerosi i progetti in campo, che riguardano attività promozionali delle tematiche Unesco, realizzate anche in collaborazione con Apt servizi, e l’organizzazione di iniziative culturali e scientifiche nelle città e nei luoghi che fanno parte del patrimonio Unesco o hanno avanzato la propria candidatura. Un primo strumento già disponibile è una app georeferenziata per individuare e avere informazioni su tutti i siti Unesco dell’Emilia-Romagna.
La lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco include 1.031 siti (802 culturali, 197 naturali e 32 misti) presenti in 163 Paesi del mondo, riconosciuti tali per il loro valore universale. L’Italia è la nazione che detiene il maggior numero di siti (51) inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità.
In Emilia-Romagna sono 3 le città che conservano siti dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità: Ferrara, Ravenna e Modena. L’Appennino Tosco-Emiliano e il Delta del Po hanno ottenuto nel 2015 il prestigioso riconoscimento di Riserva Mab (“Man and the biosphere”) Unesco. La Biblioteca Malatesta Novello di Cesena è Memoria del Mondo, Bologna è Città creativa per la musica e Parma Città creativa per la gastronomia.
Fonte: regione.emilia-romagna.it