Sarà presentata il 2 marzo a Palazzo delle Aquile l’iniziativa “Palermo – Aleppo un ponte per la pace”, un progetto di ricostruzione che punta a lanciare un messaggio di riconciliazione in occasione di Palermo capitale italiana della cultura.
In Siria, nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu per il cessate il fuoco, continua la strage di civili, ultime le oltre 520 vittime (tra loro 127 bambini) nella regione di Ghouta, alle porte di Damasco. A essere devastato, negli anni, è stato anche il patrimonio storico monumentale del Paese, come le oltre 500 botteghe del suq coperto di Aleppo, col dedalo di stradine risalente al 1300 distrutto il 24 aprile 2013 insieme alla moschea degli Omayyadi, del XIII secolo.
Ora il cuore della città antica potrà rivivere grazie a un’equipe di ingegneri ed esperti italiani che ad Aleppo lavora insieme a operai locali per restaurare i monumenti patrimonio mondiale UNESCO dal 1986. Il progetto, interamente finanziato da “Aga Khan Trust for Culture”, agenzia nata per far rinascere i Paesi in via di sviluppo, sarà presentato da Radwan Khawatmi, membro del board of Director dell’Aga Khan Islamic Museo di Toronto, in Canada, insieme al sindaco Leoluca Orlando e all’assessore alla Cultura Andrea Cusumano.
A suggellare questo “gemellaggio di pace” sarà un antico Corano in foglia d’oro, parte della collezione personale di Radwan Khawatmi, prestato alla città di Palermo per dialogare virtualmente con la cappella di Santa Rosalia, patrona della città, situata a poca distanza. A integrare il progetto, un eccezionale documentario che mostra le immagini riprese dai droni tra le macerie siriane. Il restauro del suq Al-Saqatiyya è già partito ad inizio febbraio, dopo la rimozione dei detriti. I lavori per il recupero – nel cui progetto è stata coinvolta l’Università di Aleppo – dureranno fino a settembre, mentre procedono i piani di restauro del minareto, con l’obiettivo di coniugare la costruzione originale con i moderni requisiti antisismici. Radwan Khawatm presenterà anche le stime aggiornate sui monumenti distrutti in Siria dall’inizio della guerra.
Fonte: Comune di Palermo/ANSA