di Ingrid Veneroso – La sessione “estesa” del Comitato del Patrimonio Mondiale, che ha unito i lavori per la sessione del 2020 (saltati causa Covid19) e quelli del 2021 vede iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale due nuovi siti culturali, “I cicli affrescati del Trecento di Padova” e “I portici di Bologna“, le Terme di Montecatini nell’ambito del sito transnazionale “Le grandi città termali d’Europa” (assieme ad Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Regno Unito e Irlanda del Nord), l’allargamento della core zone del sito di Firenze Patrimonio Mondiale e quello dell’estensione complessiva delle Faggete Primordiali dei Carpazi ed altre regioni d’Europa, che adesso include ben 94 componenti in 18 Paesi. A concludere questa breve carrellata, lo stand-by deciso per il sito di Venezia e la sua Laguna, candidato da ICOMOS alla Lista dei Siti in pericolo ma messo sotto osservazione da parte del Comitato del Patrimonio Mondiale dall’interno della Lista.
Sui media nazionali e locali si sono avvicendati nei giorni scorsi i commenti di soddisfazione e di giubilo da parte del Ministro Franceschini, del sottosegretario con la delega all’UNESCO Lucia Borgonzoni, degli amministratori locali e di quanti, a vario titolo, hanno collaborato alla buona riuscita dei processi di candidatura nonché degli osservatori che, legati ai numeri esultano al primato italiano sul resto del mondo, guidati all’idea fuorviante che l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO sia una “vittoria” – in una gara in cui però non ci sono concorrenti.
“Da parte dell’Associazione e di tutto il suo Direttivo faccio le mie congratulazioni ai nuovi siti iscritti alla Lista del Patrimonio Mondiale. – ha commentato Alessio Pascucci, presidente dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale – Manteniamo il primato mondiale sul numero dei siti iscritti e questo è motivo di orgoglio per tutti noi, politici, amministratori e cittadini. Essere un Paese piccolo, dal punto di vista delle dimensioni territoriali, ma così potente dal punto di vista culturale deve essere un punto di forza per la crescita del Paese stesso, specialmente in un momento così difficile per la crisi sanitaria che ha fermato ai box tutti noi. Lo ha detto il Ministro Franceschini e gli hanno fatto eco il Direttore Generale dell’UNESCO e le altre personalità di rilievo del mondo della cultura globale, riunite alla Ministeriale della Cultura del G20 tenutasi a Roma nel weekend: il patrimonio culturale è un asset imprescindibile per un futuro di pace delle Nazioni, e il suo valore va riconosciuto, rispettato e coltivato in maniera consapevole e armonica. I gestori, gli operatori, gli esperti, i funzionari che giorno dopo giorno lavorano all’interno della grande famiglia dell’UNESCO e del Patrimonio Mondiale in Italia sentono fortemente questa responsabilità e da sempre lavorano, con le risorse a disposizione, spesso irrisorie, verso questo risultato. Conoscere e riconoscere l’importanza e l’incidenza di questo impegno è indispensabile per coltivare la credibilità del Paese e il senso di responsabilità e partecipazione dei cittadini a questo processo”.
“Complimenti a tutti i nuovi iscritti e buon lavoro a tutti gli operatori e gli amministratori che si troveranno a gestire i nuovi siti Patrimonio Mondiale. – ha commentato Carlo Francini, coordinatore scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale – Le sfide per tutti noi sono tante e importanti ma lo staff dell’Associazione è a disposizione dei soci, consolidati o entranti, per supportare e fare rete nel lavorare a queste sfide, che riguardano la mitigazione del rischio per il Climate Change, le politiche di sostenibilità, la ripresa del dopo pandemia, la vivibilità delle città storiche, il controllo del fenomeno turistico e la crescita dolce dei territori”.