I Sassi di Matera, i Trulli di Alberobello, Castel del Monte ad Andria e i due siti UNESCO di Monte Sant’Angelo (il santuario di San Michele Arcangelo e le faggete vetuste della Foresta Umbra) insieme per la promozione turistica integrata dei siti patrimonio mondiale dell’umanità tutelati dall’UNESCO tra Puglia e Basilicata. Questo è “Sorelle d’UNESCO”, il progetto a cui stanno lavorando i comuni pugliesi e lucani per creare una “destinazione di forte appeal internazionale, attraverso una proposta concertata tra pubblico e privato”.
Dopo l’incontro di Cellino San Marco, a ottobre 2017, promosso dal Rotari international distretto 2120, Monte Sant’Angelo, Andria e Alberobello – che già nel 2013 firmarono un protocollo d’intesa insieme a Pugliapromozione e alla direzione regionale MibaCt – pensarono di allargare la rete pugliese a quella lucana e a Matera, la città dei Sassi che nel 2019 sarà Capitale europea della cultura. Ora quel progetto sta prendendo corpo e i comuni hanno deliberato l’approvazione di un progetto che riesca anche a creare “reti e alleanze con organizzazioni internazionali come quella del Distretto rotariano 2120 Puglia e Basilicata e attraverso il Rotary Italia, oltre che con il Rotary International.
“Quella che stiamo costruendo vuole essere una ‘via della bellezza’, un percorso tra Puglia e Basilicata alla scoperta dei luoghi più belli e più importanti dal punto di vista culturale inseriti nella lista che conta 53 siti in Italia”, dice Pierpaolo d’Arienzo, sindaco di Monte Sant’Angelo. Per l’assessore alla Cultura dello stesso comune, Rosa Palomba, “la città sta tessendo reti importanti: con Andria e Alberobello, appunto, con Matera, con i siti Unesco del Sud Italia e rafforzando l’importante rete dei longobardi in Italia per sviluppare la nostra immagine di città dei turismi”.
Il sindaco d’Arienzo, infine, annuncia che “a febbraio Monte Sant’Angelo sarà presente in due importantissime fiere di settore: alla Bit di Milano con Pugliapromozione e a Tourisma di Firenze con l’Associazione Italia Langobardorum”.
Fonte: ANSA.it