Si è aperta domenica scorsa con una solenne cerimonia la 42esima sessione del World Heritage Committee – Comitato del Patrimonio Mondiale, che è in corso a Manama, Bahrain.
Dal Teatro Nazionale del Bahrain, che ha ospitato la manifestatione, alla presenza del Principe Salman bin Hamad al-Khalifa, è stato dunce dato inizio ai lavori del Comitato – che si chiuderanno il 4 luglio – e avranno il compito di scegliere fra i 29 candidati i Siti che verranno iscritti nella World Heritage List dal’ UNESCO, analizzare le condizioni dei siti “a rischio” e lavorare all’aggiornamento dei documenti del Comitato.
“È significativo che quest’anno il Comitato si svolga in un paese arabo”, ha dichiarato la Azoulay, Direttore generale dell’UNESCO, che ha anche ricordato ai partecipanti che la Convenzione del 1972 riguardante la protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale ha le sue radici nelle campagne per salvaguardare i siti egiziani di Abu Simbel e Philae.
“L’idea del Patrimonio Mondiale è diventata una norma globale”, ha aggiunto, sottolineando che oggi i siti si trovano di fronte a numerose minacce, come i conflitti armati, il traffico illecito, la rapida urbanizzazione e il cambiamento climatico. “Degli 82 siti del Patrimonio Mondiale nella regione araba, 17 sono in pericolo”, ha osservato, ricordando che questi problemi hanno avuto un impatto non solo sui siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale.
Il direttore generale ha continuato dicendo che “in tutto l’Iraq, oltre 100 siti del patrimonio culturale sono stati distrutti, molti dei quali sono a Mosul”, e ha ricordato che “Lo scorso febbraio, l’UNESCO ha lanciato un’iniziativa per far rivivere lo spirito di Mosul, in collaborazione con le autorità irachene “.
Il presidente del comitato esecutivo dell’UNESCO, Lee Byong-hyun, ha affermato che “la Convenzione del Patrimonio Mondiale, come lo strumento normativo più universalmente riconosciuto dall’UNESCO, è un notevole esempio di come la collaborazione tra i cittadini attraverso l’istruzione, la scienza e la cultura possa essere messa in pratica attraverso uno sforzo congiunto.”
La lista delle candidature sottoposte per questa sessione è disponibile online, per l’Italia sono candidate Ivrea, città industriale del 20simo secolo e Le Colline del Prosecco di Conegliano a Valdobbiadene.
Fonte: Uff. Stampa UNESCO