Gli Scavi di Ercolano diventano un laboratorio per gli studiosi di tutto il mondo. Un tocco di terra verde sulle guance, per rendere il colore dell’incarnato; un po’ di pigmento a base di piombo intorno agli occhi, per creare dei punti luce; e poi pigmenti ferrosi, per delineare l’ovale gentile del volto. E’ nato così il ritratto dell’antica donna romana ritrovato 70 anni fa sotto le ceneri del Vesuvio nel sito archeologico di Ercolano. Parte della sua originaria bellezza ci viene oggi restituita da una nuova tecnica di analisi ai raggi X, sviluppata da uno spin-off del Politecnico di Milano, che permette di analizzare i dettagli dell’opera sotto le incrostazioni che l’hanno ricoperta in questi decenni: l’hanno sperimentata gli esperti dell’Istituto Pratt di New York, che presentano i risultati dei loro studi al convegno della Società Americana di Chimica (Acs) in corso a Washington.
“La scienza ci sta permettendo di avvicinarci sempre più alle persone che vivevano ad Ercolano”, afferma la coordinatrice del progetto, Eleonora Del Federico. “Rivelando i dettagli degli affreschi che sono ormai invisibili ad occhio nudo, stiamo essenzialmente riportando in vita queste persone vissute nell’antichità. E comprendendo meglio i materiali e le tecniche che usavano, riusciremo a preservare meglio la loro maestria per le future generazioni”.
Lo strumento chiave per questa ‘riscoperta’ si chiama Elio, ed è un nuovo spettrometro per l’analisi di fluorescenza ai raggi X sviluppato dai ricercatori della XGLab di Milano. Il dispositivo portatile consente di fare un’analisi dell’opera in loco, in modo del tutto non invasivo, mappando gli elementi chimici presenti nei pigmenti usati per la realizzazione. Queste informazioni saranno molto preziose per i restauratori, che potranno così scegliere al meglio i solventi da usare per ripulire l’affresco e riportarlo all’originario splendore. “Questa giovane donna ormai è scomparsa per sempre – commenta Del Federico – ma il nostro studio rivela dettagliatamente tutta la sua umanità, la sua espressione pensierosa e la sua bellezza”.
Fonte: ansa.it