Cresce l’attesa per la proclamazione del nome della città vincitrice del titolo di “Capitale italiana della cultura 2018”, andiamo alla scoperta delle 10 finaliste.
Domani, martedì 31 gennaio, il presidente Stefano Baia Curioni comunicherà al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, quale delle dieci città finaliste sarà designata capitale italiana della cultura 2018 e avrà quindi diritto al “bonus” di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del patto di stabilità. Il titolo è stato istituito dalla legge Art Bonus, sulla scia della vasta e virtuosa partecipazione di diverse realtà italiane al processo di selezione per individuare la Capitale europea della cultura.
“Abbiamo ricevuto molte proposte di elevata qualità – aveva riferito in occasione della presentazione della lista delle 10 città finaliste, lo scorso novembre il presidente Baia Curioni del MiBACT – a dimostrazione che le città candidate hanno saputo combinare insieme cultura, partecipazione e creazione di capitale sociale. È il segno che anche grazie alla Capitale italiana della Cultura la capacità di sviluppare progetti integrati è cresciuta su tutto il territorio nazionale”.
Per questa edizione le città finaliste sono: Alghero, Aquileia, Comacchio, Erice, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo torinese, Trento.
Alghero punta su un percorso museale che va dal nuovo Museo della città al rinnovato museo del corallo, al distretto della creatività dedicato all’artigianato locale. È la quarta città della Sardegna e merita lo storico appellativo di “Porta d’oro del turismo sardo”, per la sua ospitalità, la dolcezza del suo clima, la trasparenza del suo mare. Necessita ora dei fondi per investire nei progetti di ristrutturazione.
Aquileia, in provincia di Udine, si trova si trova a circa 40 chilometri a sud dal capoluogo del Friuli Venezia Giulia, in una posizione strategica tra il porto e l’entroterra. E’ una città d’arte che merita d’esser scoperta, con un patrimonio ancora in parte ignoto al turismo di massa. La candidatura è sostenuta anche dal Anche il Comune di Palmanova.
Comacchio, la piccola Venezia in provincia di Ferrara, con il suo Delta del Po costituisce una realtà unica in Italia e la cultura dell’acqua che essa rappresenta è un connubio che unisce arte, natura, archeologia, barche e laboriosità umana.
L’Unione dei Comuni Elimo Ericini, comprendenti i comuni di Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito lo Capo, Valderice (in provincia di Trapani) sono candidate con l’idea puntare sul territorio dell’agro-ericino con la sua millenaria storia unito a un progetto di visione contemporanea nella Sicilia Occidentale.
La città di Ercolano torna puntare sugli scavi archeologici e il Vesuvio per ottenere il titolo di Capitale italiana della Cultura 2018, dopo due anni di candidature andate a vuoto: nel frattempo sono stati fatti lavori di valorizzazione dei siti culturali presenti sul territorio.
Comune della provincia di Treviso in Veneto, Montebeluna ha un paesaggio cittadino si caratterizza per la presenza di due colline, tra i cui rilievi passa un corridoio naturale che un tempo l’alveo originale del Piave. Da vedere il Duomo in stile neogotico, l’antica Chiesa di Santa Maria in Colle con l’affresco La Gloria del Paradiso e la Chiesa dei Santi Lucia e Vittore. Una delle manifestazioni più importanti è il Palio del vecchio mercato che si tiene sin dal 1990. La prima domenica di settembre le contrade si sfidano in una gara a squadre tirando un carro agricolo carico di prodotti tipici.
Il programma della candidatura di Palermo prevede invece un perimetro metropolitano che ospiterà eventi e manifestazioni non solo in città ma anche a Cefalù, Monreale, Bagheria e Castelbuono, abbracciando i luoghi ammessi alla WHL.
Recanati, tipica “città balcone” delle Marche – così chiamata per l’ampio panorama che vi si scorge- ha presentato un progetto che esalta le esperienze locali, il dinamismo e l’innovazione del territorio e dei suoi abitanti. Il comune di Visso, sempre in provincia di Macerata, si gemella con Recanati, nel nome di Giacomo Leopardi, che dal Colle dell’Infinito vedeva la montagna, ora devastata dal terremoto.
La città di Settimo Torinese non è famosa per i suoi monumenti e non sfoggia né regge né basiliche. L’antico borgo vanta però uno sviluppo ecosostenibile e la città si propone come una fucina di innovazione artistica e sociale in campo culturale, puntando sui ricchi percorsi nell’archeologia industriale e nella cultura manifatturiera.
Ultima della rosa delle 10 super candidate, la città di Trento, che entra nella corsa perché città romana, città del Concilio, città d’arte, città ricca di eventi e città universitaria.
La cerimonia di proclamazione si terrà alle ore 15:00 presso la Sala Spadolini del MiBACT.